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L’Ue decide di abolire il roaming: guerra tra compagnie telefoniche

Oriana Gionfriddo

L’Ue decide di abolire il roaming: guerra tra compagnie telefoniche

sabato 25 Luglio 2015

Secondo l’indagine di Altroconsumo, al di là dei pacchetti offerta, il problema è l’informazione dei negozianti. Agcom ha il compito di vigilare sul corretto svolgimento della vendita dei servizi

ROMA – L’Unione Europea abolisce il roaming. Cifre esorbitanti per la connessione internet oltre il confine? Dal 15 giugno 2017 tutto ciò sarà solo un ricordo. Tra due anni, infatti, scatterà finalmente l’abolizione dei costi extra che si pagano quando si usa il proprio numero telefonico sulle reti degli altri operatori fuori dai confini nazionali.
Se per l’abolizione totale di deve aspettare due anni, il primo taglio è previsto per il 30 aprile 2016.
La spesa massima sarà di 0,05 euro al minuto per le chiamate, 0,02 per gli sms e 0,05 per ogni megabyte di traffico dati.
Secondo la Commissione, con i nuovi provvedimenti l’Ue avrà “le regole più incisive ed esaurienti al mondo per quanto riguarda Internet, per assicurare il diritto a ogni utente di ottenere ciò per cui paga”.
Aperta così la competizione tra le compagnie telefoniche.
A partire dalla Tim  che con 3€ al giorno offre 25Mb, e con 2 € in più 50Mb.
Vodafone con il pacchetto Passport offre 25 minuti gratis di chiamate e 500 Mb, che diventano 1Gb al prezzo di 6€ al giorno.
Offerta unica per Wind e Tre.
Con Wind all inclusive travel con 2,5€al giorno si hanno 30 minuti gratis disponibili e 50 Mb.
Internet Pass  di Tre comprende 100 Mb con 5 € per tre giorni.
A titolo di confronto si ricorda che l’Eurotariffa, cioè i limiti massimi delle tariffe basse stabiliti per il roaming internazionale, è fissata a 23.18 cent/minuto per le chiamate e 24.40cent per Mb con un massimale di 61 euro al mese.
Nel caso di Vodafone e Wind il pagamento è anticipato e quindi bisogna essere sicuri di utilizzare il telefono per l’intero periodo.
Cosa importante è controllare le tariffe per le chiamate in entrata, perché all’estero la ricezione non è gratuita.
Lo scopo del provvedimento della Commissione Ue è quello di inaugurare un mercato unico per i servizi di telecomunicazione in Europa. In pratica, si vuole eliminare la disparità di regole che ancora permane tra i diversi Paesi europei.
Agcom, l’autorità per le Garanzie  nelle comunicazioni, ha anche il compito di vigilare sul rispetto ed il corretto svolgimento della vendita dei servizi di roaming. L’’Unione europea ha cominciato a ridurre i costi legati al roaming già dal 2007 ed il Parlamento ha chiesto più volte che questi costi venissero eliminati del tutto. Politicamente le prossime tappe sono: voto definitivo della Plenaria (probabilmente a ottobre). Se approvate, le nuove regole saranno applicabili dal 30 aprile 2016.
Dal 30 aprile 2016 al 14 giugno 2017 ci sarà un periodo di transizione in cui gli operatori telefonici potranno ancora addebitare dei costi minimi legati al roaming (esempio: se a livello nazionale una chiamata costa 8 centesimi al minuto, all’estero non potrà superare i 13 centesimi al minuto).
Ma, i cittadini sono davvero liberi di scegliere la tariffa di roaming più conveniente, offerta da qualunque operatore europeo, come stabilisce la normativa Ue?
L’indagine di Altroconsumo porta a un risultato tutt’altro che confortante. Sono stati coinvolti 28 negozi delle principali società di telefonia mobile nelle diverse quattro città di Torino, Milano, Roma e Palermo, ed è stato chiesto di attivare la tariffa di roaming con un operatore diverso da quello Italiano. 
Tutti i negozi non hanno dato la possibilità di cambiare la tariffa di roaming mantenendo la sim, e 22 di questi hanno cercato di vendere una nuova sim da utilizzare all’estero.
Quindi, qualsiasi risvolto avrà la vicenda roaming è necessario anche mettere i cittadini nelle condizioni di poter effettivamente usufruire di questo nuovo vantaggio.
E sicuramente è necessario fare anche una maggiore campagna informativa per dare delucidazioni sicure sul come calcolare la soglia oltre la quale scatta la tariffa maggioritaria.
Oriana Gionfriddo

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