Il cellulare si ricarica sotto l'ombrellone - QdS

Il cellulare si ricarica sotto l’ombrellone

Rossella Fallico

Il cellulare si ricarica sotto l’ombrellone

giovedì 06 Agosto 2015

Si tratta di una struttura esterna a forma cilindrica dotata di una presa Usb

CATANIA – Mare equivale a dire relax? In spiaggia, forse è meglio dire un tempo, si andava per rilassarsi, pensare alla tintarella tra un tuffo ed un altro. L’irruzione della tecnologia nella quotidianità di tutti noi ha rivoluzionato anche le abitudini “estive” e così utilizzare lo smartphone anche in spiaggia è diventata ormai una cosa di cui non poter fare a meno. Il cellulare però si scarica facilmente…come fare? Basta avere un ombrellone con la presa usb che ricarica il cellulare sfruttando, ovviamente, la luce solare.
L’idea, “Change you smartphone”, è di due giovani ingegneri marchigiani, Fabio Traini e Daniele Ascani, che hanno dato vita ad una start up (Smartbeach) realizzando ombrelloni di ultima generazione.
Una struttura esterna, da installare sulla punta dell’ombrellone, rappresenta il loro progetto: un involucro di forma cilindrica con all’interno la batteria per il motore, la scheda hardware di gestione progettata dai due giovani e il pannello solare che serve ad alimentare la presa usb che si attacca all’asta dell’ombrellone e con la quale è possibile caricare il cellulare. Il tutto rigorosamente Made in Italy, visto che anche la batteria ed il pannello sono state progettate da aziende italiane.
Ma non è tutto. Tra un tuffo e una connessione sui social network è possibile ordinare il pranzo comodamente sdraiati attraverso “GetEat”. Accanto all’asta c’è un codice da fotografare, grazie al quale è possibile visualizzare in tempo reale il menù dello stabilimento, ordinare il pranzo e pagarlo senza il minimo sforzo: basterà collegarsi al sito internet “GetEat” ed effettuare il pagamento. Infine, per non farsi mancare nulla, con l’invenzione “Open your beach” è prevista l’apertura e la chiusura degli ombrelloni con un clic: tramite pc o ipad il personale dello stabilimento in cui vi trovate, infatti, potrà decidere se aprirli o chiuderli singolarmente o tutti insieme.
Ad oggi per usufruire di tali servizi occorre recarsi a San Benedetto del Tronto, terra natia dei due ingegneri italiani che però guardano oltre: sono stati selezionati dalla “Mind the Bridge Foundation” di Silicon Valley.
Spiagge troppo tecnologiche? Inevitabile pensare che tali progetti possano cambiare le nostre abitudini, ma i due ingegneri sottolineano che la presa usb regge solo una carica intera del telefono e così, anche per i più pigri, corre il rischio di doversi alzare dalla sdraio.

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