La fallimentare esperienza delle Ato, che come certificato dalla Corte dei Conti ha prodotto 1,8 miliardi di euro di debiti, rappresenta soltanto un pezzo di un puzzle ben più complesso, che vede comunque l’Isola destinata ad affondare tra i suoi stessi rifiuti.
Le responsabilità sono da additare a una classe politica miope, incapace di progettare e mettere in atto una gestione efficiente, basata non più sulle discarica ma su impianti di produzione di energia a base di Rsu. Strutture che funzionano perfettamente nel Nord Italia e nel resto d’Europa, ma che qui in Sicilia sembrano fantascienza.