Rimedi per i cervelli in fuga: bando "Brains2South" da 3,5 milioni di euro - QdS

Rimedi per i cervelli in fuga: bando “Brains2South” da 3,5 milioni di euro

Chiara Borzi

Rimedi per i cervelli in fuga: bando “Brains2South” da 3,5 milioni di euro

martedì 11 Agosto 2015

Svimez: i laureati meridionali emigrati al Nord Italia sono passati dal 10,7% del 2001 al 25% nel 2011. Promossa da Fondazione con il Sud, l’iniziativa mira ad attirare nel Mezzogiorno i ricercatori, sia italiani che stranieri

ROMA – La Fondazione con il Sud ha promosso una nuova edizione del bando “Brains2South” per riportare, o portare per la prima volta, giovani esperti della ricerca nel Mezzogiorno d’Italia. La borsa è giunta alla sua quarta edizione e per il 2015 mette a disposizione dei partecipanti 3,5 milioni di euro. L’opportunità sarà necessaria a contrastare non solo il fenomeno della “fuga dei cervelli”, ma anche la scarsa presenza di ricercatori stranieri a Sud.
 
Come si legge dal sito della Fondazione, infatti, “Brains2South” è rivolto sia a ricercatori italiani che a stranieri che attualmente svolgono la loro attività di studio all’estero o in Italia al di fuori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Obiettivo è “attrarre” giovani eccellenze nei centri di ricerca e nei dipartimenti universitari del Sud, nell’ottica di rafforzare i legami tra questi e il resto del mondo e creare opportunità per sviluppare e potenziare carriere indipendenti. Tutta l’Italia deve tornare a scommettere su questi nuovi principi di collaborazione internazionale per la ricerca, perchè, come rilevato dal National Bureau of Economic Research, i ricercatori stranieri nel nostro Paese sono solo il 3% .
 
Di contro, ben il 16% dei ricercatori italiani decide di abbandonare la Penisola per proseguire la propria attività all’estero. La Sicilia paga uno scotto anche economico dall’allontanamento delle proprie eccellenze. Negli ultimi dieci anni, il distacco degli oltre 40mila “cervelli in fuga” locali è costato 5miliardi di euro. La regione spende in istruzione, ma non gode della formazione che offre.
Secondo stime Svimez, il fenomeno della “fuga dei cervelli” penalizza innanzi tutto il Sud Italia. Qui alla migrazione verso l’estero bisogna aggiungere quella dei ricercatori che si spostano all’interno del al Paese. Nel 2013, 172 mila laureati si sono trasferiti dal Sud al Nord Italia, registrando un trend crescente negli anni: se nel 2001 i laureati meridionali che emigravano erano il 10,7%, nel 2011 la percentuale è più che raddoppiata, raggiungendo il 25%.
La soluzione scelta nel bando “Brains2South” 2015 è quella di offrire autonomia al ricercatore. Sarà lui stesso ad indicare il proprio programma di ricerca applicata, ad indicare una o più host institution in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia Sardegna, Sicilia e ad assumere il ruolo di “referente scientifico”. Condurrà il progetto di ricerca sotto la propria responsabilità, senza il controllo di un supervisore. L’ente ospitante godrà dell’opportunità di potenziare e migliorare la qualità della ricerca interna, grazie alle nuove competenze ed esperienze provenienti dalle diverse zone del mondo. La quarta edizione del bando “Brains2South” scade il 17 ottobre.

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