Pdl Sicilia: le reazioni dopo la spaccatura - QdS

Pdl Sicilia: le reazioni dopo la spaccatura

Raffaella Pessina

Pdl Sicilia: le reazioni dopo la spaccatura

giovedì 05 Novembre 2009

Il senatore D’Alì ha criticato la missione romana del governatore Lombardo. Consenso dal presidente della Camera Gianfranco Fini

PALERMO – Non trova pace la vicenda sulla nascita del Pdl Sicilia, che vede coinvolto soprattutto Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al Cipe. Da sempre contrapposto al co-coordinatore del Pdl in Sicilia Castiglione, Miccichè risponde così alle polemiche attraverso il suo blog: “Una delle pessime regole di certa politica è quella di rispondere alle iniziative non gradite non attraverso proposte alternative e serie, bensì con dichiarazioni di circostanza spesso vacue e stupide, ma soprattutto, quel che è peggio, basate su dati, elementi e considerazioni fasulle. La reazione di Castiglione e Leontini (capogruppo Pdl Ars) non è stata il contrapporre al progetto politico un loro progetto politico alternativo, ma il prodursi in uno slancio dialettico in politichese da dilettanti”.
Pur dichiarandosi da sempre un fedelissimo del presidente del Consiglio Berlusconi, Miccichè da tempo si contrappone alla corrente Alfano/Schifani, fino allo sfociare di una nuova fronda politica (il Pdl Sicilia appunto) per realizzare una unità di intenti con l’attuale Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (Mpa). E, come è ormai noto, la Sicilia da sempre precorre i tempi  della politica nazionale. Potrebbe essere questo il riflesso di un malessere all’interno della maggioranza nazionale, soprattutto a causa del potere che ha assunto la Lega Nord, penalizzando la parte politica appartenente al Sud, che vuole il suo riscatto.
Un malessere consolidato se il progetto di Miccichè ha ottenuto il consenso del presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma le critiche non sono solo per Miccichè, anche Lombardo è stato preso di  mira, in particolare dal senatore Antonio D’Ali’ che ha duramente commentato la missione romana del Governatore siciliano dichiarando che avrebbe indossato più casacche . “ha indossato quella di portavoce di Berlusconi; quella di segretario del partito del Sud del quale ha confermato le politiche, in contrasto con quanto auspicato dal presidente Berlusconi; ha svolto il ruolo di patrocinatore di Miccichè e del gruppo cosiddetto Pdl Sicilia (chiarendone così la paternità e la strumentalità in danno del vero Pdl); ha svolto il ruolo di coordinatore regionale del Pdl affermandone la convergenza sulle sua proposta politica regionale”. Insomma da ogni parte si sprecano polemiche e insulti contro gli scissionisti che a tutti i costi intendono continuare a governare in Sicilia. Il dato di fatto è che i coordinatori regionali del Pdl non riescono a trovare intese e nemmeno accordi senza far intervenire il partito a livello nazionale. Situazione quest’ultima ancora più grave dei dissidi stessi e per la quale si arriverà di certo a una soluzione radicale.

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