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Come ruotano gli epicentri del mondo

Carlo Alberto Tregua

Come ruotano gli epicentri del mondo

venerdì 14 Agosto 2015

Egitto, Persia, Grecia, Cina

Chi ha studiato un po’ di geostoria, sa che tutti gli eventi ruotano nel tempo come i venti che sono direzionali, quasi sempre da un verso all’altro. Quattromila anni fa l’epicentro del mondo era l’Egitto, il cui nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, babilonese.
Nessun paese della Terra possiede una documentazione della storia razziale della sua popolazione così ricca. L’età faraonica è stata quella che ha lasciato le maggiori tracce.
Nel 2850 A.C. inizia la prima dinastia che si prolunga fino alla XIV. L’Egitto dell’epoca era veramente il centro di quel mondo.
Altro epicentro del mondo è stato l’Impero persiano, sotto il suo gran capostipite Ciro il Vecchio. L’Impero persiano assunse una posizione di primo piano nella storia di tutto il mondo antico, perché si estendeva dal Caucaso all’Oceano Indiano, dal Mediterraneo all’Asia centrale. Altro grande aggregatore fu Ghen Khan San dell’Impero mongolo (1155-1226). Riuscì ad unificare immensi territori dell’Asia minore, del Regno di Corasmia e della Persia.

Altro punto di riferimento per il mondo è stata la Grecia che ci ha tramandato una straordinaria cultura, è diventata maestra del moderno pensiero occidentale. Infatti, la filosofia ellenica non solo ci aiuta nei nostri discernimenti ma, vi sembrerà strano, è molto utilizzata nel mondo informatico, ove tutto funziona in base alla logica.
Avanzando in questo percorso, troviamo l’Impero romano, che coincide pressappoco con l’inizio della religione cattolica, i cui testi sacri sono stati compilati però molto tempo dopo.
L’Impero romano conquistò il mondo conosciuto, ma a differenza di altre aggregazioni politiche, portò in tutti i territori strumenti di convivenza, il diritto, la capacità di costruire infrastrutture per allora inimmaginabili: ponti, acquedotti, bagni. Ve n’è uno in ottimo stato a Bath in Inghilterra.
L’Impero romano perì per il rituale andamento ciclico degli eventi, di tutti gli eventi; si nasce, si cresce e si muore, dando spazio ad altre  realtà.
Che poi gli storici attribuiscano a questo o a quello la causa della decadenza, è comprensibile, ma spesso non si comprende che se non fosse stata quella la causa, ce ne sarebbe stata un’altra e la decadenza si sarebbe comunque verificata.
 

Andando avanti nella carrellata, troviamo l’Impero russo, che comprende tutta la parte asiatica al di là degli Urali. Forse costituisce il territorio più vasto mai esistito di una stessa nazione. Ma la vastità non ha significato per quell’impero importanza strategica, perché non sono mai emersi personaggi di prim’ordine.
Vicino a noi, invece, vi è stato un grande statista e conquistatore: Napoleone Buonaparte. Solo nel tempo egli volle togliere dal suo cognome la “u” trasformandolo in Bonaparte.
Nato nel 1769, a 24 anni era generale a seguito della Rivoluzione francese dell’89. La storia del Grande Imperatore è nota. Egli voleva aggregare tutti i territori europei ed anche quelli al di là del Mediterraneo come l’Egitto, ma quest’ultima operazione non gli riuscì.
La sua tomba fu la guerra di Russia, di cui non calcolò i rischi che gli causarono la vera sconfitta. Quella di Waterloo, in Belgio, in effetti, non fu che una logica conclusione.

Dopo la Dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio 1776, redatta da Thomas Jefferson, si costituirono gli Stati Uniti d’America il 17 settembre 1787, la cui carta fondante è composta da 7 articoli e 27 emendamenti. Il popolo nordamericano ha avuto una lenta evoluzione civile perché l’integrazione fra bianchi e neri è stata molto lenta. Con la Voting Rights Bill approvata per impulso di Martin Luther King nel 1965, ai neri si consentì effettivamente di esercitare il diritto di voto.
Gli Stati Uniti d’America sono diventati la più grande potenza economica e militare del mondo, divenendone i gendarmi.
Per ultimo, la Cina. Si tratta di un’antica civiltà neolitica che si fa risalire al quattromila avanti Cristo: una civiltà concentrata nella parte settentrionale del paese. Un territorio immenso che ha ricominciato a vivere nella seconda parte del XX secolo ed oggi è diventata la seconda potenza economica mondiale, che tallona per Pil, seppure a lunga distanza, la capofila americana.
Da queste brevi note, si capisce come tutto ruota perché la legge di La voisier spiega come “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Ecco perché noi persone umane siamo piccole ed insignificanti, anche se ci crediamo indispensabili.

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