“Premetto che credo il nostro Ato sia annoverabile tra i migliori in Sicilia. Per il quarto anno consecutivo, l’Ato Messina 5 “Eolie per l’ambiente” chiude il suo bilancio senza debiti ed in utile! In particolare abbiamo chiuso l’anno 2008 con un attivo di ottantanove mila euro, che rappresenta sicuramente un fiore all’occhiello e motivo di orgoglio".
“Abbiamo portato avanti la raccolta differenziata. Ci stiamo attestando su una media di bacino del quindici per cento. Il risultato non è elevatissimo, ma è da reputarsi buono. Non dimentichiamo che dobbiamo anche confrontarci con dei problemi di carattere funzionale, quali sono le piattaforme siciliane che, talvolta non agevolano, anzi osteggiano”.
“No. C’è una diversificazione tra i vari comuni. Ci sono due comuni di Salina, in particolare Leni dove questa si attesta al ventisei, ventisette per cento; mentre, ad esempio, su Lipari si registra qualche difficoltà maggiore. Tale difficoltà nella differenziata, è anche legata a un discorso funzionale a una quota di turismo particolare. Abbiamo, a Lipari, un turismo giornaliero di escursionisti che porta tantissimi rifiuti; abbiamo inoltre la presenza di molte navi da crociera che fanno da bacino qui da noi. Non è, quindi, una disaffezione, a mio parere, del cittadino (pur se va, ancora, educato meglio!) ma non si può non tenere conto di questo flusso turistico che rallenta”.
“Sì, soprattutto hanno ben risposto le scuole ed i giovani. Bisogna dire che, sostanzialmente, abbiamo obbligato le attività commerciali, tutti gli edifici pubblici, a fare il porta a porta e di conseguenza tenuti sotto controllo. C’è, però, anche da aggiungere che accanto ad una fascia di utenza che spontaneamente provvede alla raccolta, ve n’è una che è più ostica, completamente non interessata, probabilmente per pigrizia”.
“No! Questo è dovuto ad una carenza di organico ed anche ad una mancanza di vero interesse, non c’è chi spinge in questa direzione".
“Inizio con il dire che questo discorso, sullo scioglimento o sulla chiusura delle strutture Ato, tra l’altro e per alcuni aspetti, ci demotiva. Al di là di questo, voglio ricordare che l’Ato Messina 5 “Eolie per l’ambiente” è nato perché vi erano degli aspetti peculiari ben precisi, che un Ato su terraferma non potrebbe mai poter prevedere; soprattutto un Ato che dovrebbe provvedere e gestire ben cento otto comuni! Ricordo che il nuovo piano, prevederebbe un solo Ato per provincia. Ancora, comunque, non è stato deciso nulla in proposito; si è parlato di dare a noi lo status di sub – Ato, ma una tale scelta, naturalmente, non avrebbe né darebbe gli stessi risultati attuali”.
“Siamo, presso la sede, in tre. Stesso numero anche per il consiglio di amministrazione, in quanto abbiamo ottemperato agli obblighi previsti dalla legge. I costi, da noi sono davvero minimi e, riprendendo il discorso sull’eventuale scioglimento, nulla cambierebbe, in questo senso cioè nell’ organico, con un sub ato. Si andrebbe solo a perdere di autorevolezza nel decidere”.
Quanto costa in toto il vostro Ato? “L’Ato costa, in tutti i suoi aspetti, duecentoquarantacinque mila euro l’anno. E ripeto un dato per me importantissimo: negli ultimi anni, abbiamo chiuso il bilancio sempre in utile”.