Apprendistato senza formazione, in Sicilia solo l’8% segue un corso - QdS

Apprendistato senza formazione, in Sicilia solo l’8% segue un corso

Chiara Borzi

Apprendistato senza formazione, in Sicilia solo l’8% segue un corso

giovedì 27 Agosto 2015

Su dati Inps, il 15esimo Rapporto Isfol mostra trend positivo: +4,4% di assunzioni col nuovo contratto. Gap tra II e IV trimestre 2014 con inasprimento da gennaio a marzo 2015 (-14,3%)

ROMA – Il ministero del Lavoro fa il punto sull’apprendistato, una contratto che torna in ascesa dopo diversi anni di stasi. Come si legge all’interno del XV Rapporto sull’Apprendistato prodotto da Isfol, realizzato tramite l’utilizzo di dati Inps, grazie alle misure introdotte all’inizio del 2014 (recepite da tutte le Regioni italiane) per la prima volta sembra registrarsi una variazione positiva annua per questo tipo di contrattualizzazione: +4,4% di assunzioni rispetto il 2013.
Tuttavia, si legge ancora nel Rapporto, “mentre la spinta è massima nel secondo trimestre del 2014 e comunque positiva nei due periodi adiacenti, nell’ultimo trimestre segue una variazione negativa che si inasprisce nel primo trimestre del 2015 (-14,3% rispetto al I trimestre 2014)”. La crisi occupazionale, dunque, crea ancora instabilità.
In Sicilia si conferma il legame che unisce l’apprendistato al settore dell’artigianato. Secondo gli ultimi dati forniti nel rapporto ministeriale, i contratti che interessano il comparto sono oltre il 31 per cento; un dato che inserisce la nostra percentuale regionale è tra le più alte della penisola. Solo Toscana (33,3 per cento), Sardegna (35,4 per cento), Molise (39,9 per cento) e la Provincia Autonoma di Bolzano (44,7 per cento) mostrano infatti tendenze superiori.
Analizzando ancora le caratteristiche dell’apprendistato in Sicilia secondo Isfol, notiamo subito come esso non sia particolarmente legato a percorsi di formazione messi a disposizione dal sistema pubblico. Nella nostra regione solo l’8,6 per cento degli apprendisti svolge contestualmente un corso di formazione e basti pensare che in Friuli sono invece il 94,6 per cento gli apprendisti che lo fanno.
Il gap da recuperare è importante e non solo nel confronto con il Nord Italia. In Puglia sono il 14 per cento gli appartenenti a questa categoria, in Molise il 32,2 per cento, in Emilia il 75 per cento e nella Provincia Autonoma di Bolzano l’84 per cento.
Il dato migliora se si analizza il trend degli apprendisti siciliani con contratto professionale che hanno invece concluso il loro percorso di formazione. sono il 64,3 per cento. La percentuale è superiore rispetto – ad esempio – le stime rilevate per il Friuli (53 per cento), il Piemonte (63), il Lazio (47 per cento) o l’ Umbria (11 per cento), ma confrontando il dato siciliano con i restanti presenti nel Mezzogiorno si scoprono elementi abbastanza negativi.
In Campania gli apprendisti con contratto professionale che hanno completato il loro percorso di formazione sono il 100 per cento, in Puglia l’86,6 per cento e in Molise il 76 per cento.
Per Calabria e Basilicata non ci sono dati. La Campania fa registrare la stessa percentuale della Provincia Autonoma di Bolzano e mostra un dato superiore rispetto quello della Lombardia (93 per cento).
Anche in questo frangente, dunque, la Sicilia può ambire a risultati migliori all’interno del mondo del lavoro regolato dall’apprendistato. Incrementando il numero di quanti hanno concluso il proprio percorso di formazione, ad esempio, si può garantire una maggiore qualità al settore a cui il lavoratore è inserito.
 


Dai 3 ai 7mila € annui a seconda della tipologia
 
Oggi il contratto di apprendistato è un’opportunità legata anche a Garanzia Giovani, programma che l’Europa sta finanziando per cercare di aprire canali occupazionali per i cosiddetti Neet (Not (engaged) in Education, Employment or Training). A tal fine sono previste, tra le misure attuative, il rafforzamento dell’offerta di apprendistato in due delle tre tipologie contemplate dalla normativa di riferimento (D.lgs. 167/2011): apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e apprendistato per l’alta formazione e la ricerca. Per l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale sono erogabili: – 7000 €/anno ad apprendista per 400 h annue di formazione strutturata, interna o esterna all’azienda; – 2000 €/anno di indennità di partecipazione ad apprendista minorenne; – 3000 €/anno di indennità di partecipazione ad apprendista maggiorenne. Al di là del sostegno offerto dall’Unione Europea, in questi anni le singole regioni italiane sono state messe in condizione di destinare altri finanziamenti per sostenere l’apprendistato. Secondo le stime riportate nel XV Rapporto, ed elaborate da Isfol accedendo direttamente a dati regionali e delle Province Autonome, la Sicilia avrebbe speso appena il 50 per cento della somma a sua disposizione, ovvero 3.445.293 euro, ma aumentato di 3.333.585 euro il fondo a disposizione per sostenere questa forma contrattuale. I dati fanno riferimento al passaggio dal 2012 al 2013. In quell’anno la nostra variazione percentuale è stata la più alta d’Italia (+2.984,2%), ma ad oggi non sono stati percepiti risultati proporzionalmente importanti.

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