La rivoluzione dei buoni pasto non piace ai consumatori - QdS

La rivoluzione dei buoni pasto non piace ai consumatori

Margherita Montalto

La rivoluzione dei buoni pasto non piace ai consumatori

giovedì 27 Agosto 2015

Codacons pensa alla class action. Danni anche per le attività commerciali

CATANIA- Inasprisce gli animi dei lavoratori la Legge di Stabilità 2015 che modifica la soluzione dei buoni pasto. Sarebbe il caso di capire cosa sono i buoni pasto. La storia del buono pasto risale agli anni 70, è uno strumento che è venuto incontro alle esigenze sia dei lavoratori i quali non dispongono di una mensa nella sede di lavoro che di coloro che, per esigenze di servizio, non possono ritornare a casa, ma anche delle aziende (supermercati, ristoranti, bar, etc..) che garantiscono il servizio e ne hanno ritorno economico. A usufruire di questo sistema di “ristoro” sono circa 2,5 milioni di lavoratori, gli esercizi convenzionati sono circa 120.000.
Cosa accade ora? Addio buono pasto. Con la Legge di stabilità le cose cambiano, è stravolto il sistema del diritto di utilizzo.
 
Scomparirà il ticket cartaceo per lasciare il posto a quello elettronico. L’incentivo fiscale ai ticket elettronici, entrato in vigore i primi di luglio, consentirà di avere sotto controllo la spesa e tracciarla. In questo modo il lavoratore non potrà più accumulare durante la settimana i buoni per poi spenderli tutti in base alle sue necessità, ma sarà costretto a usarne uno al giorno nei giorni lavorativi e, per chi è di turno, nei giorni festivi. In più ci sarà pure chi perderà il diritto di spenderlo se i tempi di lavoro non glielo consentono.
La voce di Codacons si alza come quella di tutti i lavoratori che rifiutano la costrizione a spendere il ticket del buono pasto nella giornata, a utilizzare il ticket di quel giorno solo per il pasto o per la mensa. Così il Codacons annuncia una battaglia contro le “novità” introdotte in tema di buoni pasto che impediranno agli utenti di utilizzarli al supermercato e in modo cumulativo.
L’Associazione sottolinea che “Una volta acquisito il diritto all’utilizzo di quel buono pasto deve valere sempre e ovunque, anche in modo cumulativo”. Per tale motivo il Codacons è pronto a presentare ricorso contro le modifiche normative e fiscali in tema di buoni pasto e sta valutando la fattibilità di una class action a tutela dei lavoratori. C’è di più. E’ chiaro che a soffrirne saranno anche le attività commerciali che saranno costrette a rifiutare i buoni pasto per cifre superiori a 7 euro al giorno.
Qualora il costo del pasto fosse superiore al valore del ticket, andrà saldato in contanti l’importo residuo. I supermercati non potranno più accettare il foglio staccato dal blocchetto “prezioso” come quello di un carnet d’assegni. Possono essere  spesi solo nella ristorazione, ma i ristoranti dovranno munirsi di un apposito pos.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017