Vendemmia 2015, cresce l’ottimismo per il settore vitivinicolo della Sicilia - QdS

Vendemmia 2015, cresce l’ottimismo per il settore vitivinicolo della Sicilia

Chiara Borzi

Vendemmia 2015, cresce l’ottimismo per il settore vitivinicolo della Sicilia

venerdì 04 Settembre 2015

A partire da luglio, in base alle stime, la prossima raccolta dovrebbe superare le 6,7 milioni di tonnellate. Assoenologi: “Vino siciliano richiesto nel mercato, impossibile disperderlo col contributo di tutti”

PALERMO – Per la Sicilia dei vini quella di quest’anno potrebbe essere la seconda vendemmia positiva delle ultime due stagioni. Dalle associazioni di categoria e dagli operatori del comparto arrivano, infatti, notizie più che positive.
Si torna a sperare in una nuova produzione qualitativamente e quantitativamente superiore, grazie ad un clima primaverile ed estivo favorevoli e la riduzione delle fitopatie; degli ostacoli che nelle scorse stagioni hanno invece ridotto il grande potenziale di produzione regionale.
Le prime vendemmia sono partite in Sicilia già da luglio. Secondo le stime finora estrapolate la raccolta dovrebbe essere maggiore per 6,7 milioni di tonnellate di uve. Dalla Sicilia occidentale a quella orientale l’ottimismo è alle stelle.
La vendemmia 2015 si è aperta a luglio a Menfi, così come riportato dal Gambero Rosso: “L’estate molto calda e l’assenza di sbalzi climatici hanno fatto sì che le curve di maturazione degli zuccheri e il livello di acidità e ph delle uve fossero ottimali per iniziare – riportava un mese fa il noto mensile culinario – Si è iniziato con il Pinot Grigio (400 ettari) e tra dieci giorni toccherà allo Chardonnay (800 ettari), periodo in cui si stima l’inizio della raccolta in un’altra zona dalle varietà precoci, la Franciacorta”.
Alla fine di agosto sappiamo che il taglio dei grappoli interessa in Sicilia tutti i tipi di uve. L’estate che lentamente ci stiamo lasciando alle spalle è stata definita ancora dal Gambero Rosso “tra le più fredde degli ultimi 40 anni” (era il 21 luglio), una vantaggio, vista la contemporanea assenza di sbalzi climatici.
“Sono buone le prospettive sulla quantità – spiega il cda del Consorzio Doc Sicilia, presieduto da Antonio Rallo, nella pubblicazione diffusa dal mensile per il Centro-Sud – nel senso che passeremo dai 42 ettolitri medi per ettaro dello scorso anno a sfiorare i 50 hl per ettaro. Una raccolta di quasi 5 milioni di ettolitri compresi i mosti. A beneficiarne sarà per primo il nero d’Avola. Qualche calo produttivo si potrebbe avere nei vigneti non irrigui”.
Per Coldiretti nazionale quella del 2015 è la vendemmia più anticipata degli ultimi dieci anni. La Sicilia si rispecchia questo trend.
 

 
La parola al presidente Giacomo Manzo
 
TRAPANI – Pur tra l’entusiasmo generale anche la vendemmia del 2015 siciliana è stata accompagnata da qualche ostacolo consueto portato dall’insorgere delle fitopatie. A fare il punto sulla situazione della raccolta delle uve è il presidente di Assoenologi Sicilia Giacomo Manzo. “La stagione è intercorsa positivamente, ma ci sono stati i soliti piccoli problemi con le fitopatie in vigna. Prima l’oidio e poi la botrite hanno portato delle difficoltà in entrambe le parti della Sicilia. Non tutte le zone sono state colpite con la stessa intensità – spiega Manzo – queste batteri si sono manifestati principalmente nelle zone più umide”. Assoenologi Sicilia garantisce per quest’anno “qualità ottime per uve bianche e rosse” e non c’è timore, almeno sulla carta, che le nuove  quantità di vino prodotte si disperdano una volta immerse sul mercato. “Questo aumento è un guadagno non una difficoltà – evidenzia Giacomo Manzo – 6-7milioni di quintali in più non sono troppi per un mercato grande come quello europeo. Il vino siciliano è richiesto, dipende tutto da noi. Bisogna sostenere e cambiare alcuni aspetti dell’imprenditoria siciliana per il vino. Ci sono delle lacune e per colmarle serve che singolarmente tutti facciano la propria parte”.

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