Alessandro Pagano: "Il fallimento di Crocetta sotto gli occhi di tutti" - QdS

Alessandro Pagano: “Il fallimento di Crocetta sotto gli occhi di tutti”

Raffaella Pessina

Alessandro Pagano: “Il fallimento di Crocetta sotto gli occhi di tutti”

sabato 05 Settembre 2015

Alessandro Pagano, deputato nazionale Ncd, nega sostegno al governo regionale. Impugnativa legge appalti sospesa dal Consiglio dei ministri

PALERMO – Stop alle trattative tra il governo e il Pd in Sicilia per formare una maggioranza allargata. Il No a questa ipotesi giunge dal deputato nazionale di Ncd Alessandro Pagano: “Il Nuovo centrodestra non può dare alcun sostegno al governatore Crocetta – ha detto Pagano –  il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti”. “Quanto accaduto in questi anni, tra cui anche il recente caso che ha portato alle dimissioni dell’assessore Borsellino, – prosegue Pagano – denota non solo la totale incapacità amministrativa e di governo di Crocetta, il quale, ricordo, è stato votato solo dal 15 per cento effettivo dei siciliani, ma anche la dubbia moralità che ha contraddistinto il suo operato. Tant’è che oggi è mal visto dal 100 per cento dei siciliani, al netto delle lobby. Dobbiamo stare lontani da Crocetta – conclude il parlamentare di Ncd – così come dalle lobby di potere che hanno sostenuto la sua elezione”.
Intanto langue l’attività legislativa a Palazzo dei Normanni, ma i parlamentari comunque si occupano, per come possono, delle emergenze siciliane, come quella dei migranti nei centri di accoglienza. E’ il caso del vice Presidente Antonio Venturino, che ha proposto di “Trasformare i centri di accoglienza per i migranti anche in centri di orientamento e formazione con l’obiettivo di favorire non soltanto l’ospitalità ma anche una vera integrazione e conoscenza rispetto anche alle possibilità occupazionali nei vari paesi europei”. Venturino aggiunge che “Questa soluzione sarebbe utile ad ottimizzare i fondi europei relativi al settore della stessa Formazione in Sicilia perchè parte delle somme potrebbe essere destinata all’occupazione dei nostri operatori in grado di tenere i corsi ed evitando così di finanziare attività spesso inutili”.
Intanto è stata sospesa l’impugnativa della legge regionale 14 approvata all’Ars a luglio scorso sulla riforma degli appalti. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri recependo così l’appello dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, e dell’Ance  Sicilia (Associazione nazionale costruttori edili). La riforma degli appalti, legando le offerte alla reale valutazione dei progetti, blocca i ribassi anomali e taglia fuori dalle aggiudicazioni cordate, imprese mafiose, tangentisti e grandi gruppi speculativi.
 
In una nota l’Ance mostra soddisfazione sottolineando come l’impugnativa avrebbe messo a rischio di revoca tutte le gare aggiudicate nel frattempo fino alla sentenza della Consulta, generando incertezza e caos nelle amministrazioni e fra le imprese. Un’altra associazione, infine, l’Anci (comuni italiani) ha chiesto con una lettera inviata oltre che al premier Renzi e al Ministro Alfano anche al presidente dell’Ars Ardizzone, “di valutare bene la coerenza della legge sui Liberi consorzi e Città metropolitane, approvata il 30 luglio scorso, restando in attesa di conoscere quale sarà il percorso di attuazione della suddetta legge che ad oggi appare tutt’altro che chiaro”. L’Anci ravvisa nella legge infatti alcuni aspetti “di dubbia legittimità costituzionale tra cui: la mancata individuazione  degli amministratori in possesso dei requisiti di candidabilità e la scarsa chiarezza delquadro finanziario che consentirà di svolgere le funzioni assegnate ai Liberi consorzi e città metropolitane, restando ancora aperto (solo per le ex province siciliane) il nodo relativo alle misure necessarie a compensare la riduzione dei trasferimenti nazionali”.

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