Emergenza Formazione: adesso è il momento delle soluzioni - QdS

Emergenza Formazione: adesso è il momento delle soluzioni

Michele Giuliano

Emergenza Formazione: adesso è il momento delle soluzioni

sabato 05 Settembre 2015

All’Ars programmata riunione tra più commissioni per affrontare i dubbi sulla programmazione. Molti interrogativi sul nuovo bando restano, soprattutto sulla qualità dell’offerta

PALERMO – Lavoratori e sindacati in mobilitazione, persino l’Ars si mette in moto e lo fa “scomodando” anche più commissioni.
Il contenzioso attorno alla nuova programmazione dei corsi di formazione professionale da parte del governo regionale non fa dormire notti tranquille a nessuno: non solo ai lavoratori ma anche ai tantissimi giovani disoccupati che chiedono una formazione di qualità e che non riescono a trovare spazio nel mercato del lavoro.
Proprio in questi giorni si sprecano i presidi a Palermo dei lavoratori del settore: l’ultimo in piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione Siciliana. Iniziativa dei Cobas Formazione professionale, Uslal e Irriducibili della Formazione professionale: “Chiediamo a tutte le forze politiche – spiegano gli organizzatori – di dare il loro sostegno a fianco dei lavoratori”. “La manifestazione – sottolinea Maurizio Galici, responsabile regionale dei Cobas Formazione – ha avuto come unica bandiera giustizia e legalità per la formazione professionale, questo al fine di garantire la massima condivisione dell’iniziativa di lotta».
Niente bandiere di partito o di singole associazioni, dunque, e il motivo è presto detto: “Manifestare tutti insieme per rilanciare la Formazione professionale siciliana e cercare di fissare un incontro con tutte le parti interessate per la creazione di una piattaforma comune – conclude Galici – per affrontare la crisi del settore”.
Intanto mercoledì prossimo, 9 settembre, la II e V commissione dell’Ars si riuniranno in mattinata per una seduta congiunta con l’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello e i rappresentanti degli enti formativi.
“L’idea – precisa il deputato regionale Giovanni Lo Sciuto – è quella di fare chiarezza sui criteri dettati dal bando per la formazione professionale”.
Ciò che lascia perplessi è che gli interventi di politica e sindacati sono sempre gli stessi a parlano di posti di lavoro ma mai di qualità dei corsi, come se le migliaia di disoccupati siciliani fossero un problema secondario in questa vertenza: “Bisogna mettere gli enti nelle condizioni di mantenere i lavoratori in essere e di riassumere quanti hanno visto il loro posto di lavoro. Questi ultimi – continua Lo Sciuto – non percepiscono stipendio da due anni. E, a questo punto, occorreva proprio un confronto in una sede istituzionale perché i criteri dello stesso bando sono al momento oggetto di due diverse letture opposte: secondo gli enti, non consentirebbero affatto il salvataggio di tutto il personale mentre dall’assessorato si afferma esattamente il contrario, ciò che addirittura permetterebbero la riassunzione di quanti in questi due anni avevano perduto il proprio posto di lavoro ma, a oggi, risultano ancora presenti negli albi regionali del comparto”.
In Sicilia il dibattito sulla formazione si consuma sempre attorno ai 6-7 mila posti di lavoro che si vogliono caldamente conservare, bacino elettorale certamente di non poco conto. Una storia che, purtroppo, va avanti su questi temi da troppo tempo.
 

 
Grane anche per gli ex Sportelli multifunzionali
 
Non ci sono solo i corsi di formazione da dovere gestire. Che fare ad esempio dei 1.700 lavoratori degli oramai soppressi Sportelli multifunzionali che sino ad oggi hanno vivacchiato qua e là in improvvisati progetti di lavoro? “La formazione professionale siciliana deve rimettersi in moto in tempi brevi, per il bene dei nostri giovani e di tutti gli operatori del settore, che rischiano oggi il posto di lavoro – afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars  -. Auspichiamo pertanto che l’assessore alla Formazione Lo Bello ascolti e accolga le ragioni degli enti di formazione, assolutamente sensate, pienamente condivise anche dai sindacati dei lavoratori, per superare quanto prima una crisi che potrebbe avere un epilogo disastroso per oltre 2 mila famiglie.
Il documento unitario di enti e lavoratori è la via di buon senso che la Regione deve seguire”. Già le forze politiche e sindacali hanno incontrato più volte gli operatori degli ex Sportelli e in questi giorni è successo altrettanto: “Sono state discusse – aggiunge Falcone – le numerose criticità riscontrate nel bando dagli stessi lavoratori. Sottoporremo quindi all’assessore regionale al Lavoro le nostre riflessioni con l’obiettivo di superare con il confronto le evidenti difficoltà”.

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