Uffici pubblici: dipendenti fantasma - QdS

Uffici pubblici: dipendenti fantasma

Riccardo Bedogni

Uffici pubblici: dipendenti fantasma

venerdì 06 Novembre 2009

Efficienza. Pubblica amministrazione e assenze troppo facili
Internet. I dati sono pubblicati sui siti web istituzionali: è l’operazione trasparenza voluta dal ministro Brunetta e inserita all’interno dell’art. 21 della legge 69 del 2009
Esperimento fallito. Dopo una prima fase che ha fatto pensare al cambiamento, le cifre continuano a preoccupare: la “cura” voluta dal Governo non ha ancora dato i frutti sperati

PALERMO – Lavorare stanca. Specialmente nella Pubblica Amministrazione, i cui dipendenti per recuperare cadono spesso e volentieri nell’assenteismo. Lo sa bene il ministro Brunetta, che con il comma 1 all’art. 21 della legge n. 69 del 2009, della comunicazione dei tassi di presenza e assenza del personale, negli uffici in cui è preposto un dirigente, ne ha fatto un preciso obbligo per gli Enti pubblici. L’obiettivo dichiarato della norma, che impone di  pubblicare nel sito internet istituzionale le informazioni, è il contrasto all’assenteismo e l’incentivazione della produttività.
Ma non tutte le Amministrazioni siciliane – i Capoluoghi e le Province – sembrano disposte a farsi monitorare. L’operazione trasparenza nelle Pa dell’Isola, che già di recente abbiamo osservato per quanto riguardava le retribuzioni e i curriculum vitae dei dirigenti (altre disposizioni della Legge), continua ad essere poco cristallina, se non addirittura latitante.
Perdura, infatti, la totale inadempienza alla 69/2009 delle Amministrazioni, comunale e provinciale, di Messina, nonché della Provincia di Palermo, che avevamo già rilevato, appunto, nelle precedenti inchieste sull’argomento. A questo si aggiunge la situazione non esaltante, da questo punto di vista, delle altre Pa nostrane, rendendo così difficile una chiara e complessiva visione del funzionamento e dell’operato della macchina amministrativa degli Enti siciliani.
In netto ritardo sulla pubblicazione dei dati è anche la Provincia di Siracusa, nel cui sito istituzionale dei tassi di assenza e presenza c’è traccia solo nel nome di un link. All’Ente siracusano adducono, ormai, ogni mancanza alla deficienza di un assetto organico dirigenziale ben definito da oltre  un anno e mezzo. Ciò non toglie, tuttavia, che anche se vacanti di Responsabili, i Settori sono coordinati ad interim ed hanno del personale attivo.
Non è da meno il Comune di Catania, che ha inserito l’elenco di ben sessanta uffici retti da un dirigente, con tanto di nome del responsabile, ma solo per cinque di questi sono stati caricati alcuni dati sui tassi di assenza e presenza del personale, per giunta incompleti.
E pure negli stessi siti internet di quelle Amministrazioni che hanno ottemperato alle diversi disposizioni dell’Operazione Trasparenza di Brunetta, le informazioni su giorni lavorativi e giorni lavorati dal personale non sono sempre aggiornate. La norma dice, infatti, che deve essere cura dell’Amministrazione pubblicare questi dati con cadenza mensile. Nel sito del Comune di Palermo, ad esempio, i dati si riferiscono all’ultimo quadrimestre del 2008. Così come le informazioni sui tassi in questione relativi al personale del Comune di Enna sono fermi allo scorso luglio e quelli del Comune di Ragusa ad agosto.
Ad aver pubblicato i dati più recenti, riferiti però al mese di settembre 2009, sono le Province di Agrigento, Trapani, Ragusa, Enna, Caltanissetta e Catania, e i Comuni di Siracusa, Agrigento, Trapani e Caltanissetta. A quest’ultimo Ente va la palma d’oro della trasparenza. Nel suo sito internet, l’Amministrazione comunale nissena ha addirittura pubblicato i dati relativi al reddito individuale – cioè quello che hanno dichiarato al Fisco e non quello che deriva solo dalla loro posizione in seno all’Amministrazione – di Sindaco, Giunta e Consiglieri, indicando persino quanto hanno speso per la loro ultima campagna elettorale. Fin troppo ligio nell’inserire ugualmente i dati di due Servizi comunali in cui il personale è il solo dirigente. Sono il Servizio Politiche sociali e l’Urp, che hanno fatto registrare tra l’altro un tasso di presenza, nel mese di settembre, rispettivamente del 100 e 88%. E questo, nonostante la norma indichi alle Amministrazioni di non pubblicare i dati individuali per il rispetto della riservatezza. Dati complessivi li ha pubblicati, invece, la Provincia di Catania. Su 18.194 giorni lavorati dal totale degli 827 dipendenti catanesi dei vari servizi, le assenze del mese di settembre sono state 3.856, con un tasso generale dell’Ente, quindi, di poco superiore al 20%.

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