Ponte sullo Stretto, Alfano ci riprova - QdS

Ponte sullo Stretto, Alfano ci riprova

Rosario Battiato

Ponte sullo Stretto, Alfano ci riprova

sabato 12 Settembre 2015

Il ministro dell'Interno annuncia un ddl con cui riporta a sorpresa l'infrastruttura al centro del dibattito politico. Diversi gli spunti di discussione per una grande opera che serve allo sviluppo della Sicilia. E non solo

PALERMO – Il ritorno del Ponte sulle pagine dei giornali scuote brutalmente questo inizio di settembre: buon auspicio per la ripresa dei lavori o ennesimo tentativo di rilanciare il tema nell’arena politica? Domande inevase che scaturiscono dalla notizia di un disegno di legge già pronto in materia, secondo quanto dichiarato ieri da Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader di Ap-Ncd, che ha presentato alla Svimez (associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) il piano per il Sud "Il mediterraneo del Nord, un’opportunità per l’Italia".
L’ennesima riesumazione del ponte si deve, questa volta, a un uomo del governo che ci mette finalmente la faccia. "Non vediamo la ragione per la quale non si debba più parlare di ponte sullo stretto. Abbiamo pronto un disegno di legge per rimettere al centro la questione, anche se sappiamo che una parte della sinistra italiana si oppone". Non è la prima volta che qualcuno rilancia l’eventualità di una ripresa del progetto, ma nessuno, almeno dalla decisione scaturita durante il governo Monti di non rispettare il contratto per la costruzione e di azzerare la società, si era lanciato in una comunicazione ufficiale in tal senso. C’erano state le aperture di Maurizio Lupi, ex ministro delle Infrastrutture, che aveva sempre considerato il ponte un’opera importante nelle sue dichiarazioni rilasciate in Sicilia, ribadendone comunque la posizione non prioritaria nelle scelte del governo. Le parole di Alfano, ovviamente, non portano il Ponte in cima ai pensieri romani, ma di certo costituiranno fonte di scontro politico e anche di potenziale consenso elettorale per le truppe del ministro nell’Isola.
Sono più di 4mila firme raccolte dal "comitato ponte subito" sul sito change.org che chiedono di riprendere in mano il progetto del Ponte. Per gli autori della proposta di raccolta firme, Giovanni Alvaro, Cosimo Inferrera e Bruno Sergi del "comitato ponte subito", "il Ponte è l’anello fondamentale per realizzare al completo il corridoio ad Alta Velocità Helsinki-Sicilia (il corriodio Scandinavo-Mediterraneo che collegherà Helsinki e La Valletta e che coinvolge anche Palermo, ndr) e permettere di captare gran parte delle merci che nei container attraversano il Mediterraneo da e per il Nord Europa. Si tratta di circa 5 milioni di container al mese che, dopo essere stati depositati sulle banchine dei porti di Augusta, Gioia Tauro e degli altri porti del Tirreno, dello Jonio e dell’Adriatico dovranno essere collocati sui treni se vanno verso il Nord e sulle navi se vanno verso il Medio e il lontano Oriente".
E non solo. Qualche anno fa era stato Enzo Siviero, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Università Iuav di Venezia, a ricordare la grande occasione potenziale per la Sicilia che, senza quell’infrastruttura principe, avrebbe continuato a perdere, annualmente, anche la più piccola porzione di quel flusso da 500 miliardi di euro che costituisce il valore delle merci in uscita da Suez e dirette in Europa.
Del resto, come abbiamo ribadito più volte su queste pagine, lo Stato avrebbe già speso circa 300 milioni di euro per le opere già effettuate alle quali potrebbero aggiungersi anche le penali stimate in circa 800 milioni di euro per un’opera che complessivamente dovrebbe costare circa 8 miliardi di euro con un carico parziale per la finanza pubblica data la possibilità di procedere tramite project financing.

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