Uve, calo della produzione del 10% in Sicilia - QdS

Uve, calo della produzione del 10% in Sicilia

Roberto Di Trapani

Uve, calo della produzione del 10% in Sicilia

venerdì 06 Novembre 2009

Primi bilanci della vendemmia: bene le uve della Doc Etna, crollo dei prezzi per Nero d’Avola e Frappato. Il clima alla base della contrazione. Con Veneto, Puglia ed Emilia, l’Isola tiene la metà del mercato

PALERMO – Lasciati alle spalle i momenti frenetici della vendemmia è ormai il periodo di iniziare a stappare le prime bottiglie di vino Novello, la prima vera occasione in cui sarà possibile dare una valutazione oggettiva al vino della nuova annata. Nel frattempo, però, l’Assoenologi, l’associazione di categoria degli enologi e degli enotecnici italiani, come ogni anno tira le somme e analizza la produzione delle uve e del vino prodotti nell’estate del 2009.
Da un’analisi generale del comparto vinicolo italiano, gli ettolitri di mosto e vino prodotti nella campagna del 2009 sono del 4 per cento in meno rispetto all’anno passato, non più di 44,5 milioni di ettolitri. Il calo di produzione è stato causato dall’andamento climatico e meteorico che ha caratterizzato le diverse regioni italiane nel mese di settembre, e che ha influenzato la raccolta soprattutto in Marche, Abruzzo, Puglia e in Sicilia dove la produzione ha registrato un crollo del -10 per cento, le stime sono di 5.560.000 ettolitri di vino e mosto prodotto nel 2009 contro i 6.180.000 del 2008.
Quest’anno il vino prodotto in Sicilia insieme a quello del Veneto, dell’Emilia Romagna, della Puglia nell’insieme ricopre il 50 per cento della produzione nazionale.
Come ogni anno la Sicilia è stata la regione che ha dato il via alla vendemmia. Già dai primi giorni d’agosto, infatti, nell’isola, si iniziavano a raccogliere le varietà precoci come Chardonnay, Pinot grigio, Sauvignon; per le varietà a bacca rossa si è dovuta aspettare la seconda metà d’agosto e si sono vendemmiati nell’ordine Merlot, Sirah, Nero d’Avola e poi il Frappato ed infine il Cabernet Sauvignon. Nell’isola la raccolta è stata disturbata dalle abbondanti precipitazioni del mese di settembre, che hanno compromesso in parte la qualità delle uve.
Dando un’occhiata ai prezzi delle uve della Trinacria, le varietà autoctone Catarratto, Insolia e Grecanico, nel mercato trapanese sono state vendute ad un prezzo di 14 euro al quintale.
È andata meglio alle uve bianche della Doc Etna che sono state valutate tra gli 0,6 al 1 euro al chilo, mentre le varietà di uva rossa sono state vendute per 0,5; 0,75 euro al chilo. Nel siracusano, i prezzi dell’uva siciliana più conosciuta al mondo, il Nero d’Avola, si sono aggirati tra i 30 ed i 55 euro al quintale, anche se la produzione di queste aree ha subito dei crolli pari al 25 per cento rispetto l’anno precedente.
Anche nella provincia di Ragusa, la situazione non è stata tra le migliori degli ultimi tempi; in questa provincia la quantità raccolta di uva Nero d’Avola e Frappato di Vittoria, varietà indispensabili per produrre il Cerasuolo di Vittoria, l’unica Docg regionale, è stata del 20 per cento inferiore rispetto al 2008. Sono rimasti invariati invece i prezzi all’ingrosso dello Zibibbo di Pantelleria.
Annata scarsa in termini quantitativi per la nostra isola se confrontiamo la produzione media di vino e mosto tra il 2004 e il 2008, pari a  6.395.000 ettolitri, quest’anno si raggiungono  solo i 5.560.000 ettolitri.

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