Manovra assestamento, Aula semideserta - QdS

Manovra assestamento, Aula semideserta

Raffaella Pessina

Manovra assestamento, Aula semideserta

venerdì 25 Settembre 2015

Imbarazzo dell’assessore Baccei: “Non voglio parlare con gente che non c’è”. Rinviata a oggi alle 12. Stralciate alcune norme non pertinenti

Un’altra giornata di lavori parlamentari oggi a partire dalle 12 a Palazzo dei Normanni per proseguire sull’esame del ddl sulla manovra di assestamento. Ieri mattina i lavori sono proseguiti in un’Aula semideserta. Vuoti quasi tutti i banchi della maggioranza e buona parte dell’opposizione. Presenti i parlamentari del M5S.
L’assessore Baccei è intervenuto per rispondere ai rilievi sollevati dai vari deputati, ed ha sottolineato di essere in imbarazzo per l’assenza degli interessati.
“Sono in imbarazzo – ha detto –  ho segnato le richieste e i rilievi segnalati durante gli interventi, a cui vorrei ora dare una risposta, ma non voglio parlare con gente che non c’è”.
Baccei ha risposto all’Aula praticamente vuota poiché i parlamentari interessati hanno lasciato Sala D’Ercole dopo aver terminato di parlare dal pulpito.
L’assessore è stato invitato dal presidente di turno Giuseppe Lupo (Pd) a rispondere lo stesso, così come previsto dal regolamento, in sede di discussione generale, prima del voto agli articoli. Il termine per gli emendamenti alla manovra è scaduto ieri alle 12 e  sono stati presentati un centinaio di emendamenti, prevalentemente da parte dell’opposizione. Il documento è stato esitato dalla commissione Bilancio con questi numeri: accertato il disavanzo a quota  6 miliardi 963 milioni 105 mila euro al netto dei residui attivi e passivi non supportati da obbligazioni.
L’assessore all’Economia Alessandro Baccei nella sua relazione in Aula ha spiegato come “Sono stati cancellati residui per circa 5 miliardi, alcuni di essi non supportati da obbligazioni fin dal 1994. Erano il frutto di manovre precedenti – ha detto Baccei – sono stati cancellati dal bilancio di previsione, così come richiesto dalla Corte dei Conti. Sbloccati 300 milioni di euro per i lavoratori di enti e associazioni e trovato tre miliardi di euro di risorse. Abbiamo fatto fronte alla prima tranche del piano di rientro del 2015, così come previsto dalla normativa nazionale”.
Baccei ha sottolineato che tra gli obiettivi, vi è quello di cominciare a porre rimedio all’impugnativa del governo nazionale sul bilancio per il 2016. Trovati ancora nella manovra 2 milioni a fronte dei 5 milioni e 600 mila euro che erano stati tagliati all’Ast sul capitolo Trasporti e fondi per aiutare a chiudere i bilanci di teatri e per i cantieri di servizio. Stralciati i capitoli sulle Ipab e sugli  aeroporti minori che verranno affrontati in ddl a parte. Anche la  Presidenza dell’Ars ha deciso di stralciare dalla manovra alcune norme non ritenute pertinenti in senso stretto con con l’assestamento.
Diventeranno disegni di legge ad hoc e saranno portati in aula in seguito: la norma che prevede i 4 milioni di euro per i cantieri di servizio, incrementi di spesa su diversi capitoli, i 9 milioni stanziati per i forestali (quest’ultimo richiesto  dall’assessore regionale all’Agricoltura Rosaria Barresi), la riduzione di 3 miliardi di risorse al fondo globale. Stralciati anche gli artt. 17 bis sulle riserve erariali, 19 bis sui consigli di amministrazione delle Ipab, l’art. 19 ter sull’istituzione del garante dell’infanzia, le norme sulla stabilizzazione del personale precario nel settore sanitario e quelle sul fondo di rotazione per gli interventi straordinari. Alcune di queste norme torneranno nelle commissioni di merito.
A margine dei lavori all’Ars si è verificato un cambio di casacca con polemica. Mercoledì sera Nicola D’Agostino aveva annunciato in Aula la sua adesione al gruppo parlamentare di Sicilia Democratica per le riforme. Ma a sorpresa, tre dei cinque deputati del gruppo si sono dichiarati contrari all’adesione di D’Agostino. Si tratta di Luisa Lantieri, Salvatore Cascio e Carmelo Currenti che hanno definito “irrituale” la richiesta di adesione al gruppo, della quale, scrivono, hanno “appreso per la prima volta  in Aula” e “pertanto rifiutano l’ingresso”.
Per la cronaca Nicola D’Agostino è stato eletto nelle file dell’Udc, transitato nel gruppo misto per poi annunciare l’ingresso in Sicilia democratica.

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