Formazione, tra la mancanza di liquidità e indennità al palo - QdS

Formazione, tra la mancanza di liquidità e indennità al palo

Michele Giuliano

Formazione, tra la mancanza di liquidità e indennità al palo

martedì 29 Settembre 2015

Fra le lamentele per i tagli regionali, quelle dell’Oif e dell’Aram. Chiamata in causa anche la Corte dei Conti. Numerosi i casi di corsisti mai pagati dopo anni dalla frequentazione del percorso

Da un anno oramai le indennità ai corsisti della formazione professionale sono state eliminate in Sicilia. Un modo per la Regione per sgravare i suoi costi sempre più pesanti per il settore, zeppo di personale in gran parte seduto dietro una scrivania.
Il problema è che questo provvedimento non cancella per nulla le indennità che invece si devono negli anni passati, e sono tanti i soldi che ancora la Regione (o gli enti) devono liquidare. Almeno così pare di percepire rispetto alle tantissime lamentele di corsisti che pur avendo concluso il percorso oramai da anni, con tanto di attestato ricevuto, non hanno ancora preso del tutto o buona parte delle indennità dovute.
Questo è solo uno dei tanti problemi che affligge il settore, martoriato dalle inchieste della Procura e anche dai veleni. La Regione ha provato ad attuare una “cura dimagrante” tagliando i fondi, ma il risultato sono le proteste delle migliaia di dipendenti che chiedono gli stipendi e il posto di lavoro, come accaduto in questi giorni in corso Calatafimi a Palermo, sulla base della famosa legge 24 del ‘76 che garantisce l’occupazione ai formatori.
In Sicilia non solo mancano gli allievi per riempire tutte le classi dei progetti finanziati dal governo siciliano ma anche i soldi per rimborsare gli allievi.
L’ultimo grido d’allarme riguarda l’Oif, la filiera dell’obbligo di istruzione e formazione, vale a dire attività formative che sostituiscono la scuola dell’obbligo, rivolte ai giovani sino ai 16 anni. Un corso finito addirittura nell’aprile del 2013 ma delle indennità ad oggi nemmeno l’ombra.
“Il primo corso per ‘Operatore per piccole e medie imprese’ – afferma il genitore di un ragazzo che ha frequentato questi corsi – è stato della durata di 3.150 ore mentre il secondo è stato di 1.150 ore, entrambi i corsi si sono svolti presso il ‘Centro studi e ricerche’ di Palermo. Vorrei capire dagli organi competenti come si fa oggi, con la crisi che c’è in Italia e la disoccupazione alle stelle, a far scegliere ad un giovane questi corsi se poi i ragazzi non vengono retribuiti e nemmeno inseriti nel mondo del lavoro, dopo anni di studi e di frequenza”.
Storie come questa però se ne contano a bizzeffe. Ad esempio i corsisti Aram che finora non hanno percepito un euro di rimborso e che solo per caparbia sono riusciti a sostenere gli esami. E su questo caso si innesca lo scandalo della formazione. Infatti l’Aram è tra gli enti finiti nell’inchiesta della Corte dei conti sugli extra budget, ovvero quelle integrazioni ai finanziamenti che gli enti chiedevano a fine corso e che l’assessorato negli anni scorsi ha sempre concesso.
La Corte dei conti ha però ipotizzato il danno erariale e l’allora assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra ha disposto il blocco dei finanziamenti successivi, attraverso il prelievo forzoso. E’ andata così che per recuperare le somme la Scilabra ha bloccato le erogazioni destinate ai corsi 2012-2013. Peccato che bloccando quelle somme ha di fatto negato sia gli stipendi ai lavoratori che le diarie ai corsisti. E così tanti altri enti sono rimasti appesi a questi provvedimento. Soldi finiti e quindi niente soldi ai corsisti e niente stipendi anche ai dipendenti oramai tutti licenziati.
 

 
Come funziona l’erogazione dei fondi agli enti
 
I finanziamenti agli enti di formazione vengono erogati dalla Regione in diverse fasi. Il bando Avviso 20 ne prevede tre, una prima erogazione del 50 per cento, poi un secondo 30 per cento ed infine il 20 per cento a saldo, dopo la rendicontazione finale. Spesso il primo 50 per cento viene suddiviso in due tranches da 25 per cento ciascuna e soltanto dopo che l’ente riceve il secondo 25 per cento si iniziano a pagare gli acconti per la diaria dei corsisti basandosi sull’effettiva presenza dell’allievo alle lezioni. In ogni caso quando le ore raggiungono l’80 per cento l’ente comunica alla Regione quanto previsto e si chiede quindi sia l’erogazione spettante che la nomina della commissione d’esami. Di casi come l’Aram ce ne sono a decine e decine. Un altro ad esempio è quello che riguarda l’Efal. Dal 22 giugno al 21 dicembre 2010, raccontano i corsisti di ‘Organizzatore e gestione di Eventi’ della durata complessiva di 450 ore, hanno seguito le varie attività che prevedevano un’indennità di 4 euro al giorno. “Nel luglio dell’anno successivo – racconta un corsista – abbiamo svolto gli esami e, a distanza di quattro anni, ancora non abbiamo notizie del rimborso dell’indennità di frequenza”.
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017