Nasce la Carta dell'ambiente. Dieci consigli dell'Anaci - QdS

Nasce la Carta dell’ambiente. Dieci consigli dell’Anaci

Bartolomeo Buscema

Nasce la Carta dell’ambiente. Dieci consigli dell’Anaci

venerdì 02 Ottobre 2015

Consegnata durante il secondo meeting dell’Associazione nazionale degli amministratori di condominio. Tra i punti considerati quello di istituire la card europea di professionalità

MILANO – Promuovere la casa sostenibile con nuove tecnologie costruttive, incentivare il risparmio energetico: queste le principali linee d’intervento contenuti nella “Carta per l’Ambiente”. Consegnata ufficialmente lo scorso 24 settembre, durante il secondo meeting interregionale Nord Ovest dell’Associazione Nazionale degli Amministratori di Condominio(Anaci), dal Presidente Francesco Burrelli al sottosegretario regionale per la manifestazione Expo 2015 Fabrizio Sala, la Carta si presenta come  una sorta di “road-map”, in dieci tappe, che punta a migliorare la qualità dell’abitare.
Questi, in sintesi, i dieci punti della Carta per l’Ambiente:
1. Abbassare il metabolismo urbano, vale a dire quel processo dinamico che tiene conto dei flussi in entrata di energia e di materiali,  e in uscita di rifiuti e inquinamento, i quali flussi spesso modificano negativamente il tessuto urbano. L’abbassamento del metabolismo urbano che tradotto in parole semplici significa sostanzialmente razionalizzazione di tali flussi, è attuato tramite la riduzione del consumo di energia nei diversi settori del riscaldamento e condizionamento degli edifici, della mobilità, promuovendo al contempo l’uso sul territorio urbano delle fonti di energia rinnovabili.
2. Promuovere la casa sostenibile,  che deve essere costruita impiegando materiali certificati a basso impianto ambientale che garantiscono anche la sicurezza strutturale e la riduzione dei consumi energetici. La casa sostenibile deve anche avere impianti tecnologici efficienti, progettati facendo ricorso alla tecnologia della “building automation” e anche in grado di sfruttare le fonti rinnovabili di energia.
3. Diffondere una nuova cultura del costruire, rivolta particolarmente alle giovani generazioni, che mira a un mutamento radicale e su vasta scala delle tecniche costruttive, dei modi di vivere le proprie abitazioni per raggiungere condizioni di benessere termo igrometrico, acustico e psichico.
4. Istiruire un catasto energetico per la verifica della correttezza e veridicità degli attestati di prestazione energetica e per l’effettuazione a campione di controlli indipendenti.
5. Promuovere il concetto di dominio sicuro introducendo alcune misure tra cui :
– l’obbligo del libretto antisismico e geologico per tutti gli edifici esistenti ;
 -l’assicurazione obbligatoria per ogni immobile e condominio,
– la dotazione per ogni condominio di strumenti salvavita come il defibrillatore semiautomatico(Dae), posto che l’edificio residenziale è il luogo con la maggior percentuale di casi di arresto cardiocircolatorio.
6. Promuovere virtuose politiche fiscali e di accesso al credito rendendo permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica, sicurezza antisismica e idrogeologica per almeno 4-5 anni, istituendo anche un fondo nazionale che coinvolga capitali pubblici e privati (banche, Cassa Depositi e Prestiti, fondazioni,ecc.), per aiutare le famiglie che non hanno i requisiti per accedere a un alloggio pubblico ma che hanno difficoltà per l’acquisto della propria casa sul mercato immobiliare.
7. Introdurre i certificati bianchi anche per i condomini che consentirebbero di sfruttare al meglio le risorse comunitarie e nazionali per finanziare gli interventi di risparmio energetico. Ricordiamo che i certificati bianchi,  detti anche Titoli di Efficienza Energetica (Tee), sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici reali negli usi finali di energia tramite interventi d’incremento di efficienza energetica.
8. Favorire la manutenzione programmata del condominio che faccia riferimento a indicatori di qualità, che consentano alla compagnia assicurativa di valutare stabili con regolare manutenzione rispetto a quelli fatiscenti. Questo è un punto importante perché, come rileva un’indagine Cresme, in Italia,ogni anno, si spendono 90 miliardi di euro per la manutenzione straordinaria e circa 42 miliardi di euro per la manutenzione ordinaria, di cui il 62% nel settore del recupero edilizio.
9. Spiegare l’importanza del rating immobiliare, una locuzione consiste che si può tradurre in “dare un voto al rischio nell’acquisto di un immobile esistente o in progetto”. Conoscere il rischio che si assume nell’investire in un immobile esistente, è un elemento indispensabile per un corretto investimento, soprattutto in momenti di crisi come l’attuale.
10. Istituire la card europea di professionalità, che è una sorta di certificazione che attesta che quel particolare professionista applica procedure condivise a livello europeo per la progettazione, costruzione e gestione di una casa sostenibile. Un professionista che in altre nazioni europee chiamano già “building manager”, cioè un tecnico con competenze tecniche e gestionali specifiche nel settore immobiliare che dovrebbe coadiuvare l’amministratore di condominio che è più adatto a ripartire spese a consuntivo che a definire e gestire quella da sostenere.

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