Ars, l'indagine rifiuti tarda per l'assenza del Governo - QdS

Ars, l’indagine rifiuti tarda per l’assenza del Governo

Raffaella Pessina

Ars, l’indagine rifiuti tarda per l’assenza del Governo

giovedì 08 Ottobre 2015

Ieri l’assessore Vania Contrafatto avrebbe dovuto riferire in Aula. Nello Musumeci aveva chiesto di affidare all’Antimafia l’inchiesta

PALERMO – Bagarre ieri pomeriggio in Aula a Palazzo dei Normanni a causa di una discussione nata all’interno del partito di Sicilia democratica delle riforme. I deputati  Carmelo Currenti, Luisa Annunziata Lantieri e Giambattista Coltraro hanno accolto all’unanimità la richiesta di adesione di Salvatore Giuffrida, finora facente parte del gruppo Misto.
 
Inoltre, è stata decisa una mozione di sfiducia nei confronti del capogruppo Salvatore Lentini, perchè, è scritto in una nota del gruppo, “contro la linea maggioritaria del gruppo e del movimento Sicilia Democratica”, ha cercato di portare avanti una confederazione con il gruppo Drs, senza però avere ottenuto l’adesione preventiva della maggioranza dei parlamentari e dei dirigenti del movimento”. Il riferimento è a Sicilia futura, creata insieme al Pdr di Totò Cardinale, movimento che verrà ufficializzato il prossimo 22 ottobre a Catania e causa scatenante dei dissidi interni a Sicilia Democratica.
“In sede assembleare  – prosegue la nota che è stata presentata agli uffici dell’Assemblea regionale – si è deciso di revocare l’incarico di vicecoordinatori del movimento a Paolo Ezechia Reale e Giacomo Scala, “in quanto aderenti al progetto del movimento Sicilia Futura, pertanto non più in linea con la maggioranza”, e di cambiare il capogruppo. In esecuzione di quanto deciso dagli organismi del movimento, il gruppo parlamentare ha eletto nuovo capogruppo Giambattista Coltraro.
Rifiutato ancora l’ingresso all’interno del gruppo parlamentare di Nicola d’Agostino, “essendo quest’ultimo in contrasto con la linea del movimento, avendo già accettato l’incarico di coordinatore, insieme a Salvatore Lentini, di Sicilia futura”. Per questo motivo Salvatore Lentini ieri pomeriggio è intervenuto in Aula per protestare contro l’atteggiamento dei suoi colleghi di gruppo parlamentare. “Francamente si sta esagerando sulla composizione e scomposizione di gruppi parlamentari” ha commentato il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Ma il dato di fatto più rilevante è stato che la seduta cominciata alle 16.30 ha dovuto essere sospesa per l’assenza del Governo e dei componenti della commissione Ambiente e territorio. All’ordine del giorno infatti vi era la discussione della mozione sull’istituzione di una commissione di indagine sul sistema dei rifiuti in Sicilia. Un documento che  torna in Aula per la seconda volta, dopo che il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nello Musumeci aveva chiesto di modificarlo con la richiesta di affidare all’antimafia stessa la gestione dell’inchiesta. Ieri l’assessore Vania Contrafatto, dopo un’audizione la scorsa settimana in commissione antimafia, avrebbe dovuto riferire in Aula. La seduta è ripresa alle 17.30 con la discussione sul ddl sull’accorpamento dell’Ospedale Piemonte con l’I.R.C.C.S. Bonino Pulejo di Messina, presente l’assessore alla Sanità Gucciardi. Nel corso della seduta sono stati esaminati i vari emendamenti presentati dal Governo e Parlamento e mentre scriviamo la seduta è ancora in corso. Nella mattinata di ieri si è tenuta a Palazzo dei Normanni la prima riunione dell’intergruppo Udc-Ncd, alla quale, oltre i capigruppo all’Ars, Mimmo Turano e Nino D’Asero, hanno partecipato anche i segretari regionali, Gianluca Miccichè e Francesco Cascio. Discussa la situazione economico-finanziaria siciliana. L’Udc ha chiesto un incontro con l’assessore regionale all’Economia Baccei al fine di fare chiarezza anche alla luce della ventilata revisione delle stime del Documento di programmazione economica e finanziaria da parte dell’ufficio statistica della Regione”.
Le modifiche avverrebbero a seguito dell’audizione di Baccei svoltasi alla Corte dei Conti che ha rilevato come i soldi che vanno ai precari (circa 20 milioni di euro), sarebbero dovuti andare altrove. Per questo la Corte si è riservata di prendere una decisione, ma se dovesse contestare i conti, la Regione dovrebbe preparare un’ulteriore manovra sul bilancio 2015 con tagli alla spesa corrente, nonché una revisione del bilancio 2016.

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