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Catania – St Microelectronics: dipendenti in Cassa integrazione

Melania Tanteri

Catania – St Microelectronics: dipendenti in Cassa integrazione

venerdì 09 Ottobre 2015

Per una delle più grandi aziende siciliane Cisl e Uil chiedono un immediato impegno dei governi. Il sindaco Bianco: “L’azienda non si tocca. La città deve essere più unita che mai”

CATANIA – Rappresenta una delle più grandi aziende siciliane, sicuramente catanesi, con migliaia di dipendenti. Eppure pare che la crisi abbia toccato anche la St Microelectronics dove, qualche giorno fa, è stata annunciata la cassa integrazione per 2200 dipendenti su un totale di 4000. Ne hanno parlato mercoledì le segreterie di Cisl e Uil che, in due momenti separati, hanno fatto il punto della situazione, chiedendo un impegno dei governi, a tutti i livelli, per scongiurare quella che, per l’economia cittadina, sarebbe una vera e propria tragedia, alla quale è stato per primo lo stesso sindaco Enzo Bianco a reagire e a dichiarare che “l’azienda non si tocca”.
Insomma, l’autunno catanese è già caldo ancor prima di iniziare; una situazione di incertezza che si somma alle tante vertenze che, a partire da quelle che hanno colpito il mondo dell’informazione, hanno portato il clima in città a diventare davvero rovente.
Come evidenzia la segretaria provinciale della Cisl, Rosaria Rotolo. “St racchiude in sé l’emblema delle sfide che investono il sindacato dei nostri giorni, siamo in presenza di una multinazionale che opera in un mercato globalizzato, secondo il quale un problema in Cina o l’attuale situazione verificatasi in Volkswagen ha ricadute anche a Catania” – ha affermato la segretaria nel corso si un’assemblea.
“E, trattandosi di un’azienda a partecipazione italo-francese, la prontezza del governo francese a intervenire a supporto economico si scontra con la lentezza del governo italiano col rischio di generare ricadute negative sugli investimenti nel nostro paese che rischiano di compromettere i livelli occupazionali”, ha aggiunto la Rotolo.
Opinione condivisa dal segretario provinciale della Uil, Fortunato Parisi che, in occasione della riunione della segreteria provinciale, parla di “paese a due velocità difficile da disarticolare”. “La situazione ci preoccupa” – ammette Parisi. Devo dare atto alle istituzioni locali (il Comune e il sindaco) che si sono mossi insieme a noi per affrontare la vertenza”.
Proprio oggi, dovrebbe tenersi un tavolo congiunto per affrontare la difficile vertenza anche se, accusa Parisi, . E se l’amministrazione locale prova a fare qualcosa, quella regionale continua a dimostrarsi latitante. “Purtroppo registriamo l’assenza totale della Regione manca di una vera e propria programmazione in tutti i settori amministrativi – continua Parisi: penso alle aree industriali, all’agricoltura, alle infrastrutture. Questo governo ha praticato, sin dal suo insediamento, soltanto la politica delle enunciazioni – prosegue – non c’è stata concretezza materiale rispetto ai provvedimenti, e anche quando ha annunciato alcuni provvedimenti poi abbiamo purtroppo registrato l’assenza del governo regionale”.
Ma non di quello cittadino il cui capo, il sindaco Bianco, ha sin da subito preso una posizione netta, di fronte alle ipotesi di licenziamento. “Il depotenziamento – ha detto il primo cittadino – non va nemmeno preso in considerazione. Chiederò che siano mantenuti gli annunciati investimenti per 270 milioni di euro indispensabili perché si possa passare alla produzione delle fette di silicio da otto pollici. Non c’è alcuna ragione per non investire nello stabilimento che continua ad essere e sarà un punto di riferimento essenziale per lo sviluppo del nostro territorio. Per raggiungere quest’obiettivo la città deve essere più che mai unita e ferma perché quest’industria rappresenta un patrimonio di tutti”.

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