Immobili, ripresa per il settore residenziale - QdS

Immobili, ripresa per il settore residenziale

Oriana Sipala

Immobili, ripresa per il settore residenziale

sabato 10 Ottobre 2015

Note del 24 settembre dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate con riferimento al II trimestre 2015. A Palermo si registrano le performance migliori, ma variazioni più contenute nel resto della provincia

PALERMO – Il secondo trimestre dell’anno in corso, così come il precedente, registra un netto recupero delle compravendite immobiliari.
A confermare tale andamento è l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate, che con puntualità trimestrale ha diffuso gli ultimi dati nelle Note dello scorso 24 settembre.
Nel periodo di riferimento gli scambi immobiliari sono stati, per la precisione, 250.151, il 6,8% in più rispetto al secondo trimestre del 2014. Tale cifra è il risultato di una ripresa significativa del settore residenziale (+8,2%) e di quello commerciale (+10,3%), mentre per i settori terziario e produttivo si rilevano contrazioni, pari rispettivamente a -3,8% e -8%.
Relativamente al settore residenziale, non c’è dissonanza tra le tre macroaree del Paese, che presentano tutte variazioni positive.  La maggiore crescita si è verificata al Nord, con 60 mila transazioni immobiliari e con il +10,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al Centro e al Sud l’aumento è più contenuto e si attesta intorno al 6%, rispettivamente con 24.640 e 30.432 transazioni.  A voler distinguere l’andamento nei Comuni capoluogo e nei centri minori, si nota come nei primi lo sblocco del mercato sia maggiormente percepibile.
In particolare, nel Mezzogiorno l’aumento delle compravendite immobiliari è stato del 9,9% nei capoluoghi e del 4,1% nei Comuni non capoluogo.
Un rialzo superiore al 10%, invece, sia ha sia nei capoluoghi del Nord che in quelli del Centro, mentre se ci si sposta nei Comuni minori, si registra un +10,1% nelle regioni settentrionali e un +5,2% in quelle centrali.
Le Note trimestrali dell’Osservatorio ci offrono anche un quadro approfondito delle compravendite nelle principali otto metropoli italiane, tra cui anche Palermo. Assieme a quello piemontese, il capoluogo siciliano ha registrato l’aumento più significativo, pari al 16,1% (a Torino, invece, la crescita è stata del 16,3%).
Variazioni particolarmente positive si riscontrano anche a Firenze (+11,8%) e a Milano (+9,2%). Variazioni più contenute si hanno invece a Roma (+5%), Genova (+4,2%), Bologna (+3,2%), mentre a Napoli il rialzo è stato trascurabile (+0,5%). Il discorso cambia se ci spostiamo dai capoluoghi al resto della provincia. Nel caso di Palermo, infatti, il rialzo nel resto della provincia è stato più contenuto e si è attesto al 4%. Aumenti considerevoli si sono avuti invece in provincia di Milano (+16,4%), di Firenze (+10,3%), di Bologna (+13,9%) e di Genova (+13,7%). In generale, comunque, in nessuna delle realtà del Belpaese, metropolitane e non, si sono registrati cali.
Quanto ai settori non residenziali, come già accennato, si sono verificati rialzi nel commerciale, mentre i settori terziario e produttivo risultano in sofferenza.
In particolare, il terziario registra una variazione positiva solamente nell’Italia centrale (+16,3%), mentre al Sud e al Nord i numeri sono negativi (-9,5% nel primo caso e -7,7% nel secondo).
Particolarmente drastico, poi, è il calo delle compravendite del settore produttivo (capannoni e industrie) al Sud: nel secondo trimestre 2015, infatti, si registra qui un -16% rispetto al secondo trimestre del 2014.
Calo più contenuto al Nord (-8,2%), mentre al Centro il rialzo è trascurabile (+0,2%). Segno più, invece, si ha nel settore commericiale, con la migliore performance al Centro (+11,3%), seguito dal Sud (+10,6%) e dal Nord (+9,6%).
Contribuiscono maggiormente a questo rialzo sei delle otto principali città italiane, tra cui anche Palermo, dove si parla di un +24,4% delle transazioni immobiliari in campo commerciale.
Il capoluogo siculo fa meglio anche di Milano e Firenze, dove la crescita è stata pari rispettivamente al 20,2% e al 18,8%. Segno meno invece per Genova (-6,8%) e per Torino (-0,2%).
Dall’analisi di queste ultime Note dell’Osservatorio, dunque, si possono trarre delle conclusioni incoraggianti, anche se si è ancora ben lontani dai numeri del 2004, quando il mercato degli immobili godeva di una vivacità che non ha più conosciuto repliche.

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