Sclerosi multipla, la speranza in un sacchetto di mele - QdS

Sclerosi multipla, la speranza in un sacchetto di mele

Giorgia Lodato

Sclerosi multipla, la speranza in un sacchetto di mele

mercoledì 14 Ottobre 2015

Intervista alla presidente della Sezione catanese: “Formata una persona per gestire la fatica dei pazienti”. Successo per la raccolta fondi di Aism che finanzia il 70% della ricerca scientifica

CATANIA – Tremilacinquecento sacchetti di mele. Questo l’obiettivo che l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) si era prefissata per riuscire a pianificare i servizi sul territorio catanese e finanziare la ricerca scientifica. Obiettivo pienamente raggiunto grazie al progetto “La mela di Aism”, che l’Associazione porta avanti da ormai più di 20 anni e che sabato 10 e domenica 11 ottobre ha visto scendere in piazza, a fianco dei volontari, chi è stato sfortunatamente colpito dalla sclerosi multipla. In collaborazione con Unaproa – Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio – sono state vendute le mele che aiuteranno l’Associazione a sostenere un importante progetto: “Giovani oltre la sclerosi multipla”, che comprende attività di informazione e servizi mirati ad aiutare i giovani pazienti nei diversi ambiti della vita lavorativa, sociale e familiare. Nell’occasione, abbiamo intervistato la presidente della Sezione catanese di Aism, Maria Grazia Anzalone.
Cos’è la sclerosi multipla?
“Scientificamente è una malattia cronica invalidante del sistema nervoso centrale. Ad essere coinvolta è la mielina, il rivestimento del nervo, che essendo aggredita causa un disturbo della condizione nervosa”.

Quanti siciliani ne sono colpiti?

“In Sicilia sono circa 6.000 le persone colpite, nel territorio provinciale di Catania il numero si aggira intorno a 1.600 e ci sono alcuni territori, come quelli etnei di Linguaglossa, Randazzo e Fiumefreddo, dove la malattia ha maggiore incidenza”.
A che punto è la ricerca?
“Grazie alle manifestazioni di solidarietà e ai nostri sostenitori la ricerca sulla sclerosi multipla ci dà tante alternative: proprio di recente, durante una riunione, alcuni pazienti ragionavano sul fatto che fino a poco tempo fa avevano a disposizione solo una puntura, mentre oggi ci sono sul mercato anche le pillole. La loro e la nostra speranza è trovare una cura risolutiva. Con i farmaci comunque riusciamo a cambiare il decorso della malattia e ad evitare ai pazienti la sedia a rotelle, che è un po’ il loro incubo. Con la raccolta fondi, dedicata ai giovani, la fascia maggiormente colpita, la fondazione finanzia il 70% della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. Abbiamo anche l’sms solidale (45591) che serve a finanziare la ricerca sulle forme progressive della malattia”.
Qual è l’obiettivo della raccolta fondi dell’Aism?
“Stiamo lavorando per realizzare progetti ambiziosi come quello dell’attività fisica adattata. Visto la carenza riabilitativa in Sicilia, abbiamo formato una persona che aiuterà i pazienti a comprendere e gestire alcuni sintomi della malattia, come la fatica. Tra gli altri progetti c’è il supporto psicologico – già attivo e a disposizione- e lo sportello. Le persone con sclerosi multipla hanno bisogno di informazioni sulla loro condizione, sulla riabilitazione e sul diritto al lavoro”.
E la risposta dei cittadini?
“Alcuni sostengono l’Aism e, comprendendo il grande valore del gesto, guardano oltre il prezzo delle mele. Ma c’è anche un po’ di indifferenza e sta a noi cambiare lo stato delle cose sensibilizzando la città. Da dirigente associativo e volontario sento la responsabilità per il futuro delle 76.000 affette da sclerosi multipla in Italia che ripongono speranze e progetti nei sacchetti di mele. Siamo responsabili di come la qualità della loro vita possa cambiare. Su Catania nonostante il brutto tempo la raccolta è andata bene, grazie anche ad alcuni centri commerciali che ci hanno accolto e riparato dalla pioggia. In altre zone, come nel messinese, il maltempo ha causato parecchie difficoltà, ma aiuteremo quei territori visto che solidarietà vuol dire anche questo. Scenderemo nuovamente in piazza per la festa delle donne, perché questa malattia spesso colpisce proprio quest’ultime. Chi non ci ha trovato in piazza può richiedere il proprio sacchetto di mele sul sito www.aism.it”.

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