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Palermo – Cammarata: “Le grandi opere per il rilancio del capoluogo”

Luca Insalaco

Palermo – Cammarata: “Le grandi opere per il rilancio del capoluogo”

sabato 07 Novembre 2009

“Alla fine del mandato lasceremo una città migliorata rispetto a quella che abbiamo trovato”. Sindaco a tutto campo: dai conflitti nella maggioranza ai rapporti con la Regione

PALERMO – Avanti anche da soli e fino alla fine del mandato. Nonostante le fratture nella maggioranza, il sindaco di Palermo, Diego Cammarata promette un “cambio di velocità” nell’azione di governo.
Come giudica la prima metà del suo secondo mandato?
“È un bilancio di lacrime e sangue. Purtroppo siamo incappati in una crisi economica internazionale tra le peggiori degli ultimi settant’anni. È evidente che una città come Palermo, che ha sofferenze soprattutto nelle fasce più deboli, ne soffra maggiormente, specie se in concomitanza si riducono i trasferimenti da parte di Stato e Regione, per la difficoltà nel reperire le risorse. Il tutto nonostante ritenga che la città abbiamo retto bene e che ora abbia una proiezione, per questo fine mandato, di cambio di velocità. Abbiamo appena inaugurato il parcheggio di piazza Vittorio Emanuele Orlando (che però, come abbiamo scritto ieri, è ancora chiuso ndr), tra qualche mese completeremo i lavori per il Parco d’Orleans, manderemo in gara il primo stralcio della metropolitana e inizieremo i lavori per l’anello ferroviario. Inoltre, ci sono già i cantieri aperti per tram e passante ferroviario e stiamo lavorando al Piano strategico della città con l’assessore Maurizio Carta, con una serie di interventi nel centro storico e in alcune aree bersaglio già individuate. Alla fine di questo mandato, lasceremo una città nettamente migliore rispetto a quella che abbiamo trovato”.
Pensa che i rapporti difficili con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, possano complicare la situazione?
“Mi auguro di no: ne varrebbe della serietà istituzionale del Presidente. Certo, non posso non notare una certa sua distrazione nei confronti di Palermo, a fronte di una sempre maggiore attenzione nei confronti della città di Catania. Spero che Lombardo si ricordi di non essere più il presidente della provincia di Catania ma di essere presidente della Regione”.
Crisi economica a parte, negli ultimi due anni non sono mancate le difficoltà…
“La congiuntura economica si è associata a una serie di circostanze che hanno peggiorato le condizioni di governabilità: un’accesa conflittualità all’interno del mio partito e all’interno della maggioranza, con un partito prima eletto nella maggioranza (il Movimento per l’autonomia, ndr) e poi dissociatosi. Questo determina rallentamenti, oltre a posizioni di ostilità nei confronti della città”.
 

 
Dimissioni. Risposta secca “Se lo tolgano dalla testa”

PALERMO – Sindaco, qual è il piano dell’amministrazione per la riorganizzazione delle partecipate?
“Il progetto è quello di arrivare a una superholding-multiutilities, con la creazione di un polo dell’energia da realizzare attraverso il conferimento del 49% delle azioni senza diritto di voto di Amg ad Amia”.
I sindacati si sono detti contrari a questo progetto di fusione. Amg è un’azienda efficiente…
“L’Amia lo sta diventando. Il punto è che, per stare sul mercato e partecipare alla gara che si terrà nel dicembre 2011, è necessario rafforzare entrambe le aziende e creare un polo dell’energia competitivo”.
Come giudica le scissioni all’interno del Pdl?
“Abbiamo dimostrato di essere in grado di realizzare il programma a prescindere dalla conflittualità interna. La responsabilità deve  far agire tutti nell’interesse della città”.
A chi chiede le sue dimissioni, cosa risponde?
“Se lo tolgano dalla testa”.

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