Garanzia giovani, successo a metà tante le adesioni, ma anche i ritardi - QdS

Garanzia giovani, successo a metà tante le adesioni, ma anche i ritardi

Michele Giuliano

Garanzia giovani, successo a metà tante le adesioni, ma anche i ritardi

sabato 17 Ottobre 2015

Con la misura, rivolta ai giovani tra i 15 e i 29 anni, sono stati attivati in Sicilia 40.000 tirocini. Molti i ragazzi che lamentano di non aver ancora ricevuto le mensilità previste

PALERMO – Quattro provvedimenti nell’arco di pochissimi giorni. Quattro diverse scadenze (5 ottobre, 15 ottobre e poi 8 ottobre), tanto per confondere le acque in un contesto di per sé già abbastanza problematico (dove molti stagisti lamentano di non aver ancora ricevuto un euro dei 500 mensili previsti dalla misura).
I tirocini sono destinati ai giovani dai 18 ai 29 anni che non studiano e non lavorano e possono essere ospitati da enti privati come ditte, aziende, associazioni e altri enti similari. La Regione, proprio in questi giorni di tremenda confusione, ha reso noto che tale iniziativa sarà riproposta con i fondi del Por Sicilia 2014/2020, mediante un apposito avviso, di cui è prossima la pubblicazione. “La Sicilia è la prima regione in Italia su questo progetto – dice Caruso -. Vogliamo utilizzare tutte le risorse disponibili, allargare la platea dei beneficiari e dare così ancora più opportunità ai giovani siciliani”.
Con una macchina organizzativa inceppata, comunque la Sicilia ha dato segnali di grandi aspettative su Garanzia Giovani. Solo per quanto riguarda il settore dei tirocini nell’isola ne sono stati attivati ben 40 mila di cui 11 mila l’ultima settimana. Aumentano anche i contratti sottoscritti dopo la chiusura del periodo di apprendistato. Il piano si sarebbe dovuto chiudere lo scorso 26 settembre, quando erano già stati attivati circa 29 mila tirocini. Poi Caruso ha deciso di concedere una proroga proprio perché questo segmento è stato particolarmente apprezzato.
Secondo quanto risulta all’assessorato regionale al Lavoro un ragazzo su 5 che ha effettuato un tirocinio in azienda è stato poi confermato dal datore di lavoro: la maggior parte con contratti a tempo determinato, in alcuni casi sono arrivati anche contratti a tempo indeterminato.
I tirocini hanno una durata di 6 mesi (12 mesi in caso di soggetti disabili o svantaggiati ai sensi della legge numero 381/91) e non prevedono alcun costo per l’azienda ospitante (anche il costo relativo all’assicurazione del tirocinante contro gli infortuni sul lavoro presso l’Inail è a carico del soggetto attuatore).
Il tirocinante per potersi inserire in azienda deve registrarsi on line al portale ‘Garanzia Giovani’, deve avere assolto l’obbligo scolastico, e non deve essere inserito in nessun percorso lavorativo, scolastico o formativo. In questo modo percepisce un’indennità a carico dell’Inps per un massimo di 500 euro lorde mensili.
Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e il giovane mantiene lo stato di disoccupazione, in modo da non perdere alcuni status per eventuali assunzioni in azienda.
 


I requisiti per attivare gli stage in azienda
 
L’azienda deve essere privata e può appartenere a qualsiasi settore, deve essere in regola con la normativa in materia di sicurezza e con le disposizioni in materia di collocamento dei disabili. Oltretutto non può avere effettuato licenziamenti nella medesima unità operativa per attività equivalenti a quelle del tirocinio negli ultimi 12 mesi (esclusi quelli per giusta causa e giustificato motivo soggettivo) e non deve avere fruito di cassa integrazione anche in deroga nelle unità produttive interessate dal tirocinio nei 12 mesi precedenti. Non può ospitare come tirocinanti ex lavoratori licenziati nei 24 mesi precedenti, né tirocinanti legati da rapporto di coniugio, parentela ed affinità entro il secondo grado con il titolare o il legale rappresentante o i soci o coloro che rivestono cariche all’interno del soggetto ospitante (quest’ultimo requisito relativo alla parentela viene meno nel caso di imprese artigiane o familiari). L’azienda inoltre non può utilizzare i tirocinanti per sostituire personale in ferie, malattia o maternità. Il numero di tirocini attivabili per azienda sono nella seguente misura: aziende da 0 a 5 dipendenti al massimo può avere 2 tirocinanti; da 6 a 20 dipendenti 4 tirocinanti; oltre i 20 dipendenti nella misura del 20 per cento.

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