Rosario Crocetta si appella al patto di fine legislatura - QdS

Rosario Crocetta si appella al patto di fine legislatura

Raffaella Pessina

Rosario Crocetta si appella al patto di fine legislatura

martedì 20 Ottobre 2015

Diventano sempre più profonde le divisioni all’interno del Pd siciliano. Giancarlo Garozzo, sindaco di Siracusa e renziano di ferro: “Partita stucchevole”

PALERMO – Il governatore della Sicilia si appresta a effettuare una verifica della maggioranza. Il presidente della Regione ribadisce le sue intenzioni alla luce di altre polemiche che non fanno cessare le fibrillazioni all’interno della maggioranza. “L’azzeramento – dice Crocetta – non presuppone né accordi ufficiali né sottobanco per la prossima legislatura, poiché tale valutazione va fatta alle vigilia della scadenza elettorale. Ritengo che la verifica politica sia indispensabile, partendo dal presupposto che passi attraverso un patto di lealtà di fine legislatura tra tutti gli alleati e che porti avanti un processo di riforme serie, per creare lavoro e sviluppo in Sicilia”.
 
Crocetta vuole chiudere il bilancio in accordo con le direttive romane, redigendo la rendicontazione europea entro 31 dicembre 2015 e avviando immediatamente la nuova programmazione. E ribadisce che chi parteciperà alla verifica dovranno essere gli stessi che vogliono portare la legislatura alla sua scadenza naturale.
Le dichiarazioni di Crocetta sono conseguenti alle divisioni all’interno del suo partito, il Pd, sempre più profonde, e che vede contrapposti i renziani, con a capo Davide Faraone all’ala che invece fa capo al governatore della Sicilia. Lo scontro è anche sull’assessore all’Economia Alessandro Baccei, inviato da Graziano Delrio quando era sottosegretario alla Presidenza, e che i renziani intendono difendere, mente altri, Crocetta compreso, vorrebbero disarcionare.
Il ricompattamento del Pd in Sicilia sembra sempre più lontano, in considerazione anche del fatto che con un rimpasto fatto di uomini politici, il presidente della Regione potrebbe perdere i suoi uomini più fedeli. Per questo il vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo ha sollecitato il segretario Fausto Raciti, vicino a Matteo Orfini, a convocare una direzione del partito che certifichi volontà e contenuti, anche in ordine al rimpasto, di un percorso di governo, “una scelta da assumere in sintonia con il presidente della Regione e con il Pd nazionale”.
A riprova dell’evidente stato di disagio all’interno del Pd sono le parole dette dal sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, dirigente nazionale del Pd e fedelissimo di Renzi: ”La sensazione è che si sia rotto l’accordo che sta alla base del Crocetta Ter e che si stia giocando una partita stucchevole e demagogica nei confronti del governo nazionale che, fino ad oggi, a differenza di quello regionale, ha sempre dimostrato sobrietà e serietà”.
Sul rimpasto invece interviene Gianpiero D’Alia, presidente Udc e della Bicamerale per le questioni regionali, ribadisce la necessità di un esecutivo dal profilo nettamente politico e “sia espressione di tutte le forze politiche della maggioranza e dunque politicamente solido e in grado di rappresentare adeguatamente gli interessi della Sicilia e dei siciliani, altrimenti penso sia assolutamente più utile andare a votare”. Intanto L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha convocato una conferenza stampa ieri pomeriggio nei locali dell’assessorato per parlare del Dpef, del bilancio regionale e della situazione finanziaria della Regione.

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