Legge di stabilità, via all'iter di bilancio tra risparmi e decurtazioni fiscali - QdS

Legge di stabilità, via all’iter di bilancio tra risparmi e decurtazioni fiscali

Gianluca Di Maita

Legge di stabilità, via all’iter di bilancio tra risparmi e decurtazioni fiscali

sabato 24 Ottobre 2015

Cgia Mestre: prevista una diminuzione del carico di spesa pari a 217 euro per le famiglie e a 958 euro per le imprese. Calo di 1 mld della pressione in capo alle aziende, che godranno anche di uno sconto sull’Irap

PALERMO –  Nel 2016 un risparmio di 217 euro per le famiglie e di 958 euro per le imprese. É il calcolo fatto dal Cgia di Mestre sulla base di quanto è contenuto nel disegno di legge di stabilità 2016, che ieri ha iniziato il suo iter legislativo.
Prima causa di questo risparmio è la prevista abolizione dell’Imu sulla prima casa, che spot elettorale o meno che sia, economizzerà 3,7 miliardi di euro. In media la riduzione per famiglia sarà pari a 204, cui si dovranno aggiungere i 13 euro risparmiati grazie al pagamento del canone Rai tramite bolletta elettrica. Sale invece a 305 euro il risparmio nel caso in cui la famiglia è composta da due anziani, interessati dall’estensione della no tax area, ove ciascun componente di questa coppia godrà di una riduzione media di imposta di 44 euro.
Anche per quanto riguarda le imprese vi sono novità che comporteranno presumibilmente un risparmio. L’auspicata abolizione dell’Imu sugli “imbullonati”, cioè sui macchinari saldamente ancorati al suolo e come tali considerati immobili, è prevista nel disegno di legge e comporterà un risparmio di circa 691 euro a impresa.
A fargli compagnia la previsione della misura di “super ammortamento”, che estenderà al 140 per cento la possibilità di ammortizzare l’acquisto di macchinari da ripartirsi in modo uniforme sulla vita del bene. Interessati dall’incentivo saranno i macchinari produttivi (compresi i computer) acquistati nell’ultimo trimestre 2015 e nel corso del 2016, mentre saranno esclusi i fabbricati e i capannoni.
È ancora incerto se l’Ires subirà una decurtazione di 3,5 punti percentuali nel 2016, dipendendo tutto dalla decisione che la Commissione europea dovrà assumere in merito alla richiesta sulla “clausola migranti”, la quale dovrebbe consentire una maggiore flessibilità agli obiettivi di bilancio pari allo 0,2 per cento del pil. Sforbiciata invece che avverrà quasi sicuramente nel 2017.
In ogni caso, stando così le cose, secondo il Cgia di Mestre le aziende godranno di una riduzione del carico fiscale di oltre 1 miliardo di euro. Per ogni 10.000 euro investiti si ipotizza un risparmio fiscale leggermente superiore ai 1.200 euro. In questo modo le imprese potranno mettere da parte altri 170 euro, cui si aggiungono i 97 euro derivati dallo sconto sull’Irap. Complessivamente il risparmio fiscale ammonterà a circa 958 euro.
Dovrebbero essere prorogati inoltre i bonus per le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto mobili e di elettrodomestici, comprendenti un detrazione pari al 50% su una spesa massima di 10.000 euro.
Merita anche un cenno il ritocco fatto al regime fiscale forfettario per professionisti e imprese di piccole dimensioni. Viene aumentata la soglia di ricavi per l’ammissione a tale regime: di 15.000 euro per i professionisti (portando così il limite a 30.000 euro) e di 10.000 euro per le altre categorie di imprese. Dal 2016 inoltre anche i lavoratori dipendenti e pensionati potranno accedere a tale regime, a condizione che abbiano un’attività in proprio e che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30.000 euro. Regime di particolare favore per le nuove start-up, per le quali l’aliquota che scende dall’attuale 10% al 5% applicabile per 5 anni (anziché 3 anni).
In ottica occupazione è da menzionare infine il bonus per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016. É prevista una agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 2 anni, misura che dovrebbe portar a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 a 1,5 miliardi nel 2017.

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