Aiom: sono stati ben 1.230 i siciliani colpiti nel 2015 dal tumore al pancreas - QdS

Aiom: sono stati ben 1.230 i siciliani colpiti nel 2015 dal tumore al pancreas

redazione

Aiom: sono stati ben 1.230 i siciliani colpiti nel 2015 dal tumore al pancreas

venerdì 30 Ottobre 2015

L’Associazione italiana di Oncologia Medica ha promosso un tour della prevenzione che ha fatto tappa a Siracusa. Si tratta di una forma di cancro diffusa, molto aggressiva e a prognosi sfavorevole

PALERMO – Il tumore del pancreas nel 2015 ha colpito 1.230 siciliani, 12.500 persone in tutta Italia.
È una forma di cancro molto aggressiva e a prognosi sfavorevole. Eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Secondo un sondaggio dell’Associazione italiana di oncologia medica il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma 8 su 10 sono interessati a saperne di più.
 
Per colmare queste lacune l’Aiom ha promosso PanCrea: creiamo informazione, un “Tour della prevenzione” che vuole fare luce su una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole e che ieri ha fatto tappa a Siracusa con un convegno nazionale nell’Aula dell’Ordine dei Medici della città siciliana.
“Il trattamento migliore per il paziente colpito da cancro al pancreas – afferma il prof. Paolo Tralongo Direttore dell’UOC di Oncologia Ospedale Umberto I Siracusa – prevede necessariamente il coinvolgimento di diverse figure specialistiche che può essere garantito solo in centri sanitari altamente specializzati. Oggi prima ancora che della cura parliamo di prevenzione, che è fondamentale. Solo il fumo di sigaretta provoca il 30% dei casi tra gli uomini e il 10% nelle donne”. “òIl tour PanCrea – sottolinea il prof. Giuseppe Altavilla Direttore UOC Oncologia Medica Policlinico di Messina – è fondamentale perché punta a informare la popolazione. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas.
L’iniziativa è giunta alla seconda edizione e quest’anno tocca altre cinque regioni con altrettanti incontri aperti al pubblico, che vedono la partecipazione di oncologi, medici di famiglia, pazienti, giornalisti e cittadini.

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