Agire senza paura, competere con coraggio - QdS

Agire senza paura, competere con coraggio

Carlo Alberto Tregua

Agire senza paura, competere con coraggio

giovedì 05 Novembre 2015
Secondo gli economisti del lavoce.info l’indice della meritocrazia in Europa , che tiene conto di sette voci, pone al primo posto, con un coefficiente di settanta la Finlandia e, all’ultimo posto, con coefficiente zero, l’Italia.
Monitorare l’indice di meritocrazia significa capire quello che non va ed approntare i rimedi per fare diventare l’Italia un Paese più efficiente, più competitivo a livello internazionale, più attrattivo per gli investimenti dall’estero, con meno disuguaglianze sociali e generazionali.
La meritocrazia è necessaria perché vi siano i migliori nei posti di guida, col potere-dovere di prendere decisioni rapide e ponderate, e di renderle esecutive.
L’azienda della Mela che ha sede a Cupertino in California, è stata inventata dal nulla da Steve Jobs (1955-2011) il quale sosteneva che occorre sbagliare. “Chi ha paura di sbagliare non prova mai niente di nuovo. Chi ha paura di sbagliare non è in condizione di competere né di creare il futuro”.

L’attuale Ceo (Chief Executive Officer) che ha preso il posto di Jobs, oltre ad inventare nuovi prodotti e, quindi, a fondare l’attività dell’azienda sull’innovazione continua ed anche fantasiosa, applica un ferreo controllo dei costi e sostiene di non avere quasi per nulla sprechi. Ecco perché l’azienda cresce, dà lavoro a un mondo di persone, e porta agli utenti prodotti nuovi e avanzati.
Spesso, parlando con interlocutori, ci si sentono elencare dubbi sulle cose da fare e sul come farle. Ma costoro non faranno mai nulla di buono nella propria vita perché è indispensabile fare valutazioni di fatti e circostanze, ma poi, ragionevolmente, bisogna gettarsi in progetti nuovi o in innovazioni di strutture esistenti, in modo da renderle competitive. Questo si può fare, come scrivevamo prima, se a prevalere è il valore del merito e non quello della fedeltà o della raccomandazione.
Tanta gente preferisce vivacchiare, accontentandosi del poco che ha. Questa gente non fa progredire l’umanità che, invece, è legata alla locomotiva di quelli che vedono il futuro e lo vogliono realizzare, senza paura, senza esitazione e con determinazione.
 

Agire senza paura e competere con coraggio. è proprio la competizione, sana, onesta e leale, lo strumento di crescita, senza colpi bassi, ma cercando di mettere sul percorso le proprie capacità, il proprio spirito di sacrificio, la voglia di fare bene per raggiungere risultati positivi.
Solo chi produce risultati ha l’abilitazione a potersi considerare cittadino a tutti gli effetti. I risultati, ben s’intende, anche al di fuori delle attività economiche, nella produzione dei servizi pubblici, nel Terzo settore e ovunque vi sia bisogno di persone capaci.
L’iPhone è il prodotto principale della Mela . Adesso si affiancano altri smartphone, tablet ecc… Ci incuriosisce capire perché la gente è attaccata a tali apparecchi come fossero cordoni ombelicali. Ogni cosa che passa per la mente la debbono comunicare. Ogni minuto del proprio tempo, anche a tavola nelle trattorie, viene utilizzato per cazzeggiare lo smartphone. Ci chiediamo: ma quando non c’era l’iPhone, che faceva questa gente? Si sentiva isolata?
 
Chi agisce senza paura, competendo con coraggio, è in condizione di guadagnare quanto gli serve ed anche di più. Ma senza straguadagnare perché la prima regola sul soddisfacimento dei bisogni è non avere bisogni. Paradossalmente chi taglia i propri bisogni, ovviamente quelli inutili, superflui e persino parzialmente utili, ha meno interesse a lavorare per guadagnare. Invece, bisogna lavorare per soddisfare un proprio interiore bisogno di rendersi utile a sé e agli altri.
Ovviamente lavorare con intelligenza, con capacità, in modo da raggiungere risultati. Il lavoro per il lavoro non serve né a sé stessi né agli altri.
Non è facile vivere così, ma si può e si deve fare. Scriveva René Descartes (1596–1650) ne le Regole per la guida dell’intelligenza – scritte fra il 1627 e il 1628 ma pubblicate postume in traduzione olandese nel 1684 – che ogni attività deve essere fondata sul metodo che ha tre gambe: l’induzione, l’intuizione e la deduzione. Ne consigliamo la lettura per capire qual è il modo migliore di vivere la vita con pienezza e serenità.

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