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Palermo – Qualità della vita: tanto da fare

Gaspare Ingargiola

Palermo – Qualità della vita: tanto da fare

sabato 07 Novembre 2015

I risultati del capoluogo isolano all’interno del rapporto Ecosistema urbano realizzato da Legambiente. Servizio idrico, raccolta differenziata, trasporto pubblico e piste ciblabili

PALERMO – Il capoluogo siciliano è terzultimo in Italia per qualità della vita. Questo il giudizio tranciante di Ecosistema urbano, la ricerca annuale di Legambiente realizzata in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, che mira a tracciare un ritratto delle performance ambientali del Paese attraverso un’analisi dei numeri delle principali città.
I dati del 2014 confermano la tendenza degli ultimi anni: un Paese fermo e sostanzialmente spezzato in due, dove la distanza tra il punteggio migliore (Verbania) e il peggiore (Messina), sebbene resti abissale, tende a ridursi. Guardando alla testa della classifica – le prime dieci città – si trovano un nutrito gruppo di piccoli capoluoghi (Verbania, Belluno, Macerata, Oristano, Sondrio, Mantova, Pordenone) tutti al di sotto degli 80 mila abitanti, due centri di medie dimensioni (Trento e Bolzano) e soltanto una grande città: Venezia. Il Nord, dunque, a parte un paio di eccezioni, primeggia sul resto della Penisola.
Le peggiori invece (le ultime cinque) sono tutte città del Meridione: la calabrese Vibo Valentia e le siciliane Catania, Palermo, Agrigento e Messina. Il capoluogo dell’isola si colloca per l’esattezza al 102° posto. Ma ecco la situazione per i principali parametri di giudizio.
Qualità dell’aria: Pm10. Subito un dato negativo: Palermo è l’unica città insieme a Benevento, Frosinone e Cagliari con almeno una centralina con un valore medio annuo superiore al limite per la protezione della salute umana di 40 g/mc, previsto dalla direttiva comunitaria.
Dispersione rete idrica e depurazione. Soltanto nove città hanno perdite pari o inferiori al 15%. A Palermo (84^), invece, la differenza tra l’acqua immessa nella rete e quella che arriva nelle case è addirittura superiore al 50%, come pure Bari, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cosenza, Frosinone, Grosseto, Latina, Matera, Rieti e Salerno. Anche nella capacità di depurazione dell’acqua Palermo è molto indietro (97^): al capoluogo siciliano va il poco invidiabile primato, insieme a Benevento, Catania e Messina, di essere uno dei quattro comuni in cui solo la metà, o meno, della popolazione viene servita dal depuratore. Manca poco, a dire il vero: la capacità di depurazione si ferma al 49%. Ma la forbice con la testa della classifica è amplissima: ben 48 capoluoghi sono in grado di servire più del 95% degli abitanti e 15 raggiungono quota 100%.
Produzione e differenziazione rifiuti. Altra annosa questione, che riserva qualche sorpresa. Palermo è a metà classifica (“appena” 45^) per produzione annua pro capite di rifiuti urbani: 510 chili. E se i peggiori, come Rimini, sfiorano gli 800 chili, la primatista Nuoro ne produce 366, 144 in meno di Palermo. Male – com’è noto – la differenziata. Spicca su tutti il dato di Pordenone, l’unico capoluogo a superare l’80% di rifiuti raccolti e differenziati (85%), seguito da Trento e Belluno al 79%, Mantova quasi al 77% e Novara e Verbania al 72%. Palermo, 97^, è fra le nove città – tutte rigorosamente al Sud – che non superano il 10%, insieme a Catanzaro, Enna, Foggia, Isernia, Messina, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
Trasporto pubblico: passeggeri e offerta. Passiamo al trasporto pubblico, altra nota dolente. Confrontando 15 grandi città (da Venezia a Roma, da Milano a Bologna), Palermo è 13^ con 38 passeggeri trasportati annualmente per abitante. Per intendersi, la prima, Venezia, ne trasporta quasi 20 volte di più: 629 passeggeri pro capite. Roma, la seconda, “soltanto” 513, Milano 457 mentre superano i 200 viaggi Bologna, Genova e Torino. Questi dati si spiegano con l’offerta del Tpl. Tra le grandi città Milano offre un servizio di trasporto pubblico pari a 83 km di percorrenza annua per abitante, seguita da Venezia (62 km) e Roma (60 km). Palermo è sempre 13^ fra le grandi città con 24.
Isole pedonali e piste ciclabili. E mentre il capoluogo isolano risale a grandi passi nella classifica delle isole pedonali (adesso è 30^ con 0,38 mq per abitante, ma a Venezia sono 5,01 mq), l’indice di ciclabilità vede Palermo precipitare nuovamente (85^) con un livello di infrastrutturazione (piste ciclabili) di 0,64. La prima è Milano, lontanissima, con 70,54, la seconda Reggio Emilia con 39,36.

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