Accoglienza migranti, bando tipo per la gestione degli appalti - QdS

Accoglienza migranti, bando tipo per la gestione degli appalti

redazione

Accoglienza migranti, bando tipo per la gestione degli appalti

mercoledì 11 Novembre 2015

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, in audizione. Un attuatore unico, possibilmente le Prefetture, al posto di tanti soggetti

ROMA – “Stiamo mettendo a punto con il ministero dell’Interno un bando tipo per la gestione degli appalti” nel settore dei servizi per l’accoglienza degli immigrati. “Uno dei problemi è che sul territorio sono diversi i soggetti che fanno da stazione appaltante: gli enti locali, le regioni, consorzi ad hoc come accaduto in Sicilia per il Cara di Mineo. Servirebbe invece un attuatore unico e a mio avviso potrebbero essere le Prefetture, in grado di fornire le necessarie garanzie”. Lo ha detto ieri il presidente della Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, in audizione alla commissione Migranti alla Camera.
“In alcune regioni il legame tra gestione illecita dei servizi agli immigrati e relativi appalti e la criminalità organizzata rischia di essere confermata da futuri controlli”. E ancora Cantone: “Sui servizi per l’accoglienza degli immigrati c’è chi ha abusato dell’emergenza e ho la sensazione che il sistema sia molto più diffuso di quanto apparso a Roma a seguito dell’inchiesta Mafia Capitale”.
Parlando in audizione alla commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza Migranti, Cantone ha risposto a una serie di domande da parte dei parlamentari che compongono la commissione, in particolare sul rischio che si determini un sistema di monopolio dei soggetti che gestiscono i servizi, e sulla portata e la diffusione del fenomeno messo in luce dall’inchiesta Mafia Capitale anche in altre zone d’Italia. “Quando si è prodotta l’emergenza immigrati – ha risposto Cantone – si sono affermate alcune realtà in grado di soddisfare, anche positivamente, queste esigenze e di dare una risposta in molti casi anche positiva. Ora però le ondate migratorie sono diventate costanti e non si può più parlare di emergenza”.
 
Ma sul piano della gestione dei servizi “si è fatto sì che l’emergenza favorisse il perpetuarsi di determinati meccanismi e c’è chi ne ha abusato”. “A Roma – ha aggiunto – c’è stata un’indagine approfondita sulle strutture diventate monopoliste. In altre realtà ci sono vicende che invece assomigliano più a quelle dei ladri di polli”, ma “ho la sensazione che il sistema di irregolarità sia molto più diffuso di quello che è apparso a Roma”.
“In alcune regioni, anche dove è forte la presenza di criminalità organizzata, si riscontrano strutture strane per l’accoglienza, anche con l’utilizzo di alberghi e strutture ricettive”, ha detto ancora Cantone, segnalando uno degli aspetti su cui sarebbe opportuno effettuare approfondimenti.

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