Alzheimer, un farmaco per curarlo. Speranze per una futura terapia - QdS

Alzheimer, un farmaco per curarlo. Speranze per una futura terapia

redazione

Alzheimer, un farmaco per curarlo. Speranze per una futura terapia

sabato 14 Novembre 2015

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of American Medical Association

ROMA – Difficile dire se per l’Alzheimer sia arrivata l’ora delle malattie iscritte all’albo di quelle curabili con una semplice terapia, come fosse una bronchite, ma lo studio pubblicato sul Journal of American Medical Association lascia ben sperare per una futura terapia. Un farmaco comunemente prescritto per l’asma potrebbe contenere la chiave per rallentare o addirittura invertire il deterioramento delle cellule nel cervello, segna un significativo passo avanti nella lotta per battere la demenza.
La ricerca pionieristica di un team austriaco di scienziati ha scoperto in uno studio sul cervello dei ratti, il medicinale “Montelukast” che è venduto sotto il nome di “Singulair” e viene utilizzato per trattare l’asma e le allergie compresa la febbre da fieno reagisce, effettivamente invertendo il processo di invecchiamento. I risultati sono abbastanza significativi da giustificare una sperimentazione clinica su persone affette da morbo di Parkinson. Nei test sulla memoria e cognizione, i ratti più vecchi hanno ricevuto una dose orale equivalente a quello assunto da persone con asma così come per i ratti più giovani.
Il neuroscienziato Ludwig Aigner, dell’Università di medicina di Paracelso a Salisburgo e i suoi colleghi hanno individuato una serie di recettori nel cervello che attivano l’infiammazione, che è legata alla malattia di Alzheimer e malattia di Huntingdon. Il team del Dr Aigner ha scoperto che Montelukast ha bloccato quei recettori, significa che c’era meno infiammazione. Grandi quantità di quegli stessi recettori si trovano anche nelle parti del cervello dove si formano nuovi neuroni. Il team ha scoperto che i vecchi ratti a cui era stato somministrato il Montelukast avevano l’80 per cento in meno d’infiammazione e avevano anche un livello avanzato di nuova crescita del neurone.
Lo scienziato austriaco ha presentato i suoi risultati in un convegno a Chicago. I ricercatori hanno anche scoperto che la barriera tra sangue e cervello – la membrana che non permette alle infezioni di raggiungere il cervello e che si deteriora con l’età – era più forte in ratti che hanno ricevuto il farmaco. Il Montelukast è un farmaco antiasmatico con attività antagonista sui recettori per i leucotrieni.
Circa 35 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da demenza senile, ed il morbo di Alzheimer è il tipo più comune. L’inesistenza di una cura, poiché le medicine attuali possono solo temporaneamente alleviare i sintomi, comporta il fatto che non solo chi è colpito dalla malattia ne subisce le conseguenze che lo portano ad un decadimento progressivo sino alla morte, ma anche i propri familiari,che devono assisterli.

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