Ma la Sicilia è una Grande Forza - QdS

Ma la Sicilia è una Grande Forza

Carlo Alberto Tregua

Ma la Sicilia è una Grande Forza

giovedì 19 Novembre 2015

Basta divieti, ma incentivi

Un ceto politico mediocre e incolto (ma non è una novità) ci ha abituato alle promesse non mantenute, ai proclami, allo scaricabarile e al benaltrismo.
Peraltro la menzogna non è una dote degli odierni politici. Pensate che anche Giulio Raimondo Mazzarino (1602-1661) primo ministro del Re Sole, cardinale ma non prete, pubblicò un manualetto intitolato Breviario dei politici, nel quale li incitava a mentire, mentire e mentire, tanto il popolo bue non si sarebbe mai ricordato delle menzogne.
E così, mentendo, mentendo e promettendo, promettendo, la Sicilia è diventata una delle ultime delle 272 regioni europee. Eppure, forse è quella che ha una dotazione di ricchezze di ogni genere e tipo che, se ben utilizzate e messe a profitto, potrebbero farle risalire la graduatoria fino alla top ten.
Questi cafoni di politici – ma fra loro ve ne sono tanti capaci, intelligenti e onesti che, però, non si fanno valere – ci hanno abituati a lamentazioni senza prospettare né soluzioni né progetti da realizzare con rigorosi cronoprogrammi.

Ma la Sicilia è una Grande Forza. Di per sè ed al suo interno ha potenzialità enormi in tutti i versanti: agricolo, artigianale, dei servizi innovativi, green energy, ambientali, archeologici, paesaggistici. E poi il nostro Popolo esprime intelligenze e capacità (seppur non estese) che hanno brillato e brillano in tutto il mondo in ogni campo, compresi quello scientifico, finanziario e imprenditoriale.
La conseguenza di questa analisi incontrovertibile, fino a quando qualcuno non dimostri che è errata, è che ci dobbiamo sbarazzare di questo ceto politico e, in subordine, di quello burocratico, che ha retto il sacco al primo, saccheggiando la Sicilia e le sue povere risorse, impiegate per foraggiare inutili stipendi, clientelismi e favoritismi.
Bisogna che la mentalità si ribalti: basta divieti, occorrono incentivi. Basta lamenti, servono proposte e soluzioni. Basta procrastinare ogni cosa, c’è bisogno delle cinque parole magiche: analizzare, valutare, scegliere, decidere, agire. Agire con immediatezza e controllare, per conseguenza, che i risultati corrispondano agli obiettivi prefissati nel rigoroso rispetto dei tempi.
 

Insomma, occorrono efficienza e trasparenza, professionalità ed onestà, capacità e voglia di fare senza se e senza ma. Tutto ciò è irrealizzabile se chi governa i processi istituzionali ed economici è formato da teste di legno, da persone inadeguate che, peggio ancora, eseguono ordini da burattinai e conseguono interessi privati piuttosto che perseguire interessi generali.
Ed ecco che arriviamo ai titoli di testa, cioè a quei valori etici che stanno in cima alla filiera delle istituzioni, delle leggi e della burocrazia: il merito e la responsabilità. L’adozione di questi due valori consentirebbe una sana competizione fra tutti i soggetti pubblici e privati, l’emersione dei più capaci e cioè di quei leader carismatici senza dei quali una comunità non può decollare.
Certo in cima a tutto questo c’è la cultura, c’è la conoscenza, ci sono i saperi. Gli ignoranti non hanno mai portato avanti alcun progetto di ampio respiro, eppure occupano i vertici istituzionali della Sicilia ed anche quelli burocratici, salvo luminose eccezioni, che ci sono.

Nella nostra Isola vi sono 1.600 chilometri di terreni incolti.Vi è un territorio montano di 6 mila chilometri. Vi sono oltre 1.600 chilometri di coste, quattro parchi montani affascinanti, molti parchi archeologici, riserve marine e ben sette siti Unesco. Un patrimonio incommensurabile che solo dei beceri partitocrati non hanno saputo sfruttare in quest’ultimo trentennio.
Ma non possiamo sottacere questo disastro in una terra meravigliosa che è una Grande Forza, la connivenza e/o la sordità della Classe dirigente che ha lasciato fare a tutti costoro senza intervenire con quella forza morale che deve essere propria di chi  si trova nelle parti alte della società, non per potere economico ma per capacità di guida e di esempio.
Il sole è una grande ricchezza: non sappiamo sfruttarlo. I beni elencati sono una grande ricchezza: non sappiamo metterli a reddito. Dodici mesi l’anno di bel tempo per fare svernare gli abitanti dei Paesi nordici, ma non sappiamo attrarli. Potenzialità enormi che fanno rodere il fegato nel non vederle trasformate in ricchezza e occupazione.
Ma c’è sempre il futuro e i nostri figli per cui bisogna lottare.

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