Giovanni Ardizzone diffida il Governo a presentare il bilancio - QdS

Giovanni Ardizzone diffida il Governo a presentare il bilancio

Raffaella Pessina

Giovanni Ardizzone diffida il Governo a presentare il bilancio

giovedì 19 Novembre 2015

“Invito reiterato più volte: termine di legge abbondantemente scaduto”. Crocetta risponde: “Il lavoro fatto ci verrà riconosciuto”

PALERMO – Una sola seduta anche questa settimana all’Ars, con i lavori che sono stati aggiornati a martedì 24 novembre, a ridosso quasi dell’inizio delle festività natalizie. E ancora di bilancio non si discute.
“Questa Presidenza ha detto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – aveva sollecitato per tempo il governo al rispetto dei termini di legge per il deposito dei documenti finanziari, termine che, per i disegni di legge di bilancio e finanziaria, è abbondantemente scaduto il primo giorno non festivo del mese di ottobre”.
“Questo superiore invito al governo – ha aggiunto – è stato più volte reiterato da questa stessa Presidenza, da ultimo, tanto nella Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari del 4 novembre scorso, quanto, più marcatamente, nella seduta d’aula del 10 novembre successivo”. Poiché ad oggi, “a tale adempimento di carattere costituzionale il governo regionale non ha ancora dato seguito, reitero con forza formale l’invito e diffido il governo a depositare quanto prima il bilancio e la finanziaria, non soltanto per consentire a questo Parlamento di poterli esaminare con la necessaria e dovuta attenzione, ma anche e soprattutto per dotare la Regione siciliana dell’indispensabile strumento finanziario nel rispetto del termine costituzionale del 31 dicembre 2015”.
Il presidente della Regione, presente in Aula ha replicato dicendo che “Il lavoro fatto nella finanziaria regionale ci verrà riconosciuto, i risultati si vedranno e il confronto con il Governo nazionale si concluderà nel giro di pochi giorni”. E ha proseguito dicendo che “Per risanare i conti si attendono 1,4 miliardi di euro oltre due miliardi e mezzo di euro arriveranno dal Patto per la Sicilia, nei prossimi due anni, all’interno del quale tra le priorità c’è la questione della viabilità interna”.
Per lo meno in questa seduta appena trascorsa Ardizzone si è impuntato per nominare i nuovi componenti delle commissioni legislative e ha deciso di procedere autonomamente nella nomina dei componenti per quanto riguarda Pd e FI, che non avevano presentato in tempo le liste dei propri deputati. Il capogruppo del Pd ancora in carica, Antonello Cracolici si è recato nella serata di martedì dal presidente dell’Ars per trattare la questione. E a margine della riunione ha dichiarato che “Il presidente dell’Ars ha nominato i componenti con la possibilità dei gruppi parlamentari di cambiare i nominativi”.
L’elezione dei presidenti delle commissioni si terrà invece nel corso della prima seduta delle stesse. Nella stessa seduta d’Aula il Parlamento ha approvato la legge che limita gli impianti eolici.
Per il ddl “Norme in materia di tutela aree caratterizzate da vulnerabilità e valenze ambientali e paesaggistiche” (n. 847/A) la votazione finale si è tenuta a scrutinio palese. 44 i voti favorevoli, un contrario e 5 gli astenuti.
Sul fronte politico la maggioranza si comincia a sfaldare con la fuoriuscita di Sicilia Futura che passa così all’opposizione.
Anche l’assessore al Territorio e ambiente Maurizio Croce, espressione in Giunta di Sicilia Futura, dovrà dimettersi.
Il capogruppo del Pdr-Sicilia futura all’Ars, Giuseppe Picciolo, motiva il ritiro del sostegno a Crocetta con la mancanza di una linea politica lineare. ”Abbiamo da sempre chiesto al governatore Crocetta ed alla maggioranza che lo sostiene una linea politica ed un programma – ha dichiarato Picciolo – invece ci siamo imbattuti in una sorta di labirinto, fatto di trattative ed incastri politici che hanno determinato la situazione di stallo odierna”. “Al presidente della regione, al Pd (oggi nostro riferimento) ed ai nostri amici di partito giunga l’ultimo appello a fermarsi”. Crocetta in risposta ha chiuso a ogni possibilità di negoziare: “Nella formazione del governo ho rispettato con grande lealtà gli accordi sottoscritti con i partiti e i movimenti della maggioranza. Il tempo della trattativa è finito. Adesso è il tempo della leale collaborazione e del lavoro, con tutti coloro che ci stanno. La discussione è pertanto chiusa”.

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