Nuove tariffe elettriche, la fregatura è dietro l'angolo - QdS

Nuove tariffe elettriche, la fregatura è dietro l’angolo

Michele Giuliano

Nuove tariffe elettriche, la fregatura è dietro l’angolo

sabato 21 Novembre 2015

Convenienza solo per consumi elevati, una famiglie media avrà aumenti sino al 30 per cento. Consumatori e ambientalisti contro la riforma dell’Aeegsi: chi meno consuma più paga

CATANIA – Quella sulle nuove tariffe elettriche è una riforma “da riformare”. Perché ha una sua convenienza solo per chi ha consumi elevati, mentre per tutti gli altri e per chi ha consumi medio-bassi porterà a un aumento delle tariffe fino al 30 per cento su base annuale (gli aumenti vanno dai 20 ai 78 euro per chi ha consumi dai 2.700 ai 1.500 kWh/annui). La denuncia viene da un gruppo di sigle di consumatori e ambientalisti: Adusbef, Codici, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e Wwf.
“Questa riforma è contro l’autoconsumo elettrico e la concorrenza di mercato. Se si deve riformare il sistema tariffario, deve essere a beneficio di tutti e non solo dei gestori degli impianti termoelettrici e dei distributori di elettricità”, dicono le associazioni, spiegando che la proposta dell’Autorità dell’energia (Aeegsi) è di spostare gli oneri di rete dalla componente variabile a quella fissa.
“Ciò ha senso – spiegano – solo per chi realizza un intervento di efficienza energetica o di uso delle rinnovabili, fotovoltaico in particolare. Diversamente diventa solo un chiaro e inaccettabile sostegno a coloro che già beneficiano di troppi sussidi: i distributori ed i grossisti di energia elettrica”.
Per le associazioni il sistema tariffario proprio dell’Autorità risulta conveniente solo per chi ha consumi elevati e rappresenta un aumento dei costi esagerato (fino al +30 per cento su base annuale) per chi ha consumi medio/bassi, vale a dire la maggioranza delle famiglie italiane. La nuova struttura tariffaria, stimano, produrrà oltre 1,5 miliardi di euro l’anno in più sulla bolletta degli utenti domestici. Qual è la controproposta? Le associazioni chiedono una tariffazione compatibile con l’efficienza energetica, estendendo ed eventualmente migliorando la tariffa ‘D1’ per le pompe di calore a coloro che hanno impianti di autoconsumo da fonte rinnovabile o che  dimostrano di avere acquistato e installato almeno 2 elettrodomestici, fra quelli a più elevata incidenza di consumo, di classe energetica massima in sostituzione di quelli esistenti o effettuato altri investimenti come l’installazione di pompe di calore per acqua calda sanitaria, di pannelli solari termici o altri interventi incentivabili. Chiedono inoltre facoltà per le famiglie con più di cinque componenti di richiedere l’applicazione della tariffa ‘D1’.
Le associazioni chiedono inoltre a gran voce che la riforma garantisca le condizioni di convenienza dell’uso delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, così come indicato da tutte le direttive europee  e dalla normativa nazionale vigente. “Siamo nella sharing economy, è l’ora di dare segnali di innovazione anche nei modelli di consumo”.
 “Meno consumi e più pagherai” commenta l’associazione Codici che secondo una propria stima chi attualmente spende 233 euro nei prossimi tre anni vedrà aumentare la sua bolletta di 71 euro, mentre chi attualmente ne spende 1.528 avrà addirittura uno sconto di 582 euro.

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