Termini Imerese, eppur (qualcosa) si muove - QdS

Termini Imerese, eppur (qualcosa) si muove

Rosario Battiato

Termini Imerese, eppur (qualcosa) si muove

sabato 05 Dicembre 2015

Blutec conferma il piano per il rilancio del polo auto: tra aprile e dicembre 2016 prime assunzioni, subito i corsi di riqualificazione. Da Regione e Invitalia sono pronti i 90 milioni di euro utili per la prima fase del progetto

PALERMO – Ancora passi avanti per l’operazione che dovrebbe garantire un futuro all’ex polo Fiat di Termini Imerese. Giovedì scorso un incontro al Mise ha fornito la conferma del piano Blutec per il rilancio del sito produttivo: dal 18 dicembre per i primi 160 lavoratori saranno attivati i percorsi di riqualificazione professionale. Permangono comunque diversi dubbi da sciogliere in attesa della prima tappa decisiva per capire se veramente si fa sul serio: tra l’aprile e il dicembre dell’anno prossimo circa 250 dei 700 lavoratori ex Fiat in cassa integrazione dovrebbero essere richiamati in servizio.
L’incontro romano, l’ennesimo, si è svolto alla presenza di Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, Simona Vicari, sottosegretario del Mise, Teresa Bellanova, ministro del Lavoro e i rappresentanti delle istituzioni, dell’azienda e dei sindacati.
Durante la riunione, i vertici Blutec “hanno confermato – si legge in una nota diffusa sul sito del ministero – l’avvio degli investimenti che consentirà il rientro in produzione di un primo gruppo di lavoratori”. I prossimi passaggi si svolgeranno tra aprile e dicembre del prossimo anno, quando la newco partorita dal gruppo metalmeccanico Metec procederà a un nuovo step del programma che prevede l’inserimento di non meno di 260 persone. “Per rendere possibile tutto questo – si continua a leggere nella nota –, Invitalia e la Regione Siciliana hanno garantito che nei prossimi giorni sarà definito il contratto di sviluppo e quindi l’erogazione delle risorse finanziarie per complessivi 90 milioni destinati al completamento della prima fase del progetto Blutec”.
I nodi da sciogliere comunque non mancano. Li hanno evidenziati i sindacati che hanno partecipato all’incontro. In particolare, secondo Michele De Palma e Roberto Mastrosimone (Fiom Cgil), sarebbero ben quattro i punti ancora inevasi rispetto agli accordi presi lo scorso dicembre. In cima ci sono i dubbi relativi alla piena capitalizzazione, visto che entro dicembre Blutec ha promesso di completare il versamento del capitale sottoscritto a 24 milioni di euro (14 milioni già versati). Gli altri punti sono la concretizzazione del piano industriale, la conferma delle missioni produttive di tutti gli stabilimenti del gruppo e la conferma dei livelli occupazionali.
Anche dalla conferma di queste richieste passerà, infatti, la conferma della cassa integrazione per il 2016 visto il ministero del Lavoro prevede un rinnovo semestrale collegato all’esecutività del progetto. E questa volta non saranno ammessi ulteriori ritardi, una pratica particolarmente diffusa nella storia dell’ex polo Fiat di Termini. Ad esempio durante l’incontro di settembre – così come confermato da Rosario Crocetta in una dichiarazione – era emersa la possibilità di assumere circa 200-250 lavoratori già per i primi mesi del prossimo anno. Un progetto evidentemente slittato di qualche settimana.
Se sul futuro di Blutec qualche luce pare comunque filtrare, restano discretamente in lontananza le altre alternative che avrebbero dovuto partecipare al riassorbimento della manodopera dell’indotto. Tra queste, per fare un nome su tutti, c’era anche la Mossi & Ghisolfi.

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