"Selfiemployment", nuova opportunità per giovani - QdS

“Selfiemployment”, nuova opportunità per giovani

Michele Giuliano

“Selfiemployment”, nuova opportunità per giovani

martedì 08 Dicembre 2015

Destinata agli under 30 per favorire l’occupazione, ha origine da una costola di Garanzia giovani. In tutto 124 milioni a disposizione, nel piano rientra la Sicilia con altre 6 regioni

PALERMO – Da metà gennaio parte “Selfiemployment”, un nuovo strumento per l’occupazione dei giovani. Si tratta di un fondo rotativo di 124 milioni di euro per l’accesso al credito agevolato a sostegno degli iscritti al programma europeo “Garanzia Giovani” (l’iniziativa dell’Unione europea per promuovere l’occupazione giovanile) che avvieranno iniziative di autoimpiego e autoimprenditorialità.
L’inziativa, promossa dal ministero del Lavoro, sarà gestita da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del ministero dell’Economia. Il progetto prevede l’erogazione di prestiti a tasso zero per importi che vanno da un minimo di 5 mila a un massimo di 50 mila euro. I prestiti saranno concessi senza garanzie personali e con un piano di ammortamento della durata massima di 7 anni. I destinatari sono i “neet”, giovani senza lavoro che non seguono percorsi formativi con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, iscritti al programma "Garanzia Giovani".
Sarà comunque possibile estendere l’iniziativa a un target più ampio. Invitalia provvederà all’istruttoria del business plan, all’erogazione del credito, alla gestione, controllo e monitoraggio della misura. L’agenzia renderà inoltre disponibili servizi di tutoraggio. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sottolineato che il progetto è una ulteriore tappa per continuare a sviluppare Garanzia Giovani: “Chi ha un’idea – ha detto – ce la porti. Noi la esamineremo, se è compatibile con i quattro pilastri del programma la adotteremo e la realizzeremo insieme con chi ce la propone”.
L’accordo di finanziamento stipulato con Invitalia permette la costituzione del fondo per l’erogazione del credito, con una dotazione complessiva attualmente pari a 124 milioni di euro, conferiti dal ministero (50 milioni) e dalle Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Poletti ha reso noto che 861.700 giovani si sono già iscritti a Garanzia Giovani (e dovrebbero arrivare a un milione a fine anno): “550mila sono stati presi in carico e orientati verso le diverse iniziative e 168mila sono stati inclusi nei vari programmi”.
C’è però chi continua a restare scettico sulle misure di autoimprenditorialità che sono sorte in Sicilia, e tra queste continua a fa discutere proprio Garanzia Giovani il cui sistema sta trovando diversi intoppi cammin facendo: “E’ fuor di dubbio – afferma il segretario dell’Ugl Sicilia, Giuseppe Messina – che l’intento comunitario sia nobile dato che incentiva l’inserimento di tutti quei giovani che non sono impiegati in nessuna attività lavorativa o in un percorso formativo. I fatti, però, dimostrano che la finalità non sempre è stata raggiunta e la gestione della misura comunitaria presenta gravi lacune in Sicilia dove gli stagisti, che ogni giorno mettono in campo la propria forza lavoro, da mesi non percepiscono il compenso per lo stage previsto da Garanzia Giovani”. I numeri sono schiaccianti: in Sicilia con Garanzia Giovani ci sono state solo 63 assunzioni su 46 mila tirocini attivati.
 


Restano al palo le istanze a Sviluppo Sicilia
 
Se Garanzia giovani è inceppata non va meglio per le misure di autoimprenditorialità finanziate da Sviluppo Sicilia. “Già dal 25 marzo scorso Sviluppo Italia Sicilia non avvia la valutazione delle istanze presentate ai sensi del D. Lgs. 185 del 2000 dai giovani e meno giovani imprenditori dell’Isola”. Lo denuncia il deputato del Movimento 5 Stelle, Matteo Mangiacavallo che ha presentato un’interpellanza affinchè intervenga direttamente l’assessorato regionale alle Attività produttive. “In Sicilia, – continua Mangiacavallo – allo stato attuale, giacciono oltre 500 domande inevase. Domande che hanno comportato anche dei costi per numerosi istanti che, al fine di avanzare la domanda, sono stati costretti a costituire varie forme societarie”. Secondo il deputato Cinquestelle “lo strumento finanziario ha rappresentato per decenni un fondamentale volano di sviluppo soprattutto per il Mezzogiorno. In Sicilia, solo con le misure del Titolo II, dal 2003 sono nate circa 9.000 nuove imprese, con più di 250.000 milioni di euro erogati. Interrompere l’erogazione di queste misure agevolate significa, nella sostanza, impedire a migliaia di giovani la possibilità di crearsi la propria imprese”.

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