Ferrovia: contratto di servizio, ultima spinta - QdS

Ferrovia: contratto di servizio, ultima spinta

Rosario Battiato

Ferrovia: contratto di servizio, ultima spinta

sabato 12 Dicembre 2015

Dopo annunci e lunghi lavori preliminari potrebbe arrivare entro fine anno la tanto attesa firma tra Regione e Trenitalia. Mancano soltanto i dettagli, previsto un investimento da 190 milioni per i nuovi convogli

PALERMO – Alla fine di ottobre l’ultimo incontro per la firma sul contratto di servizio con Trenitalia era saltato per l’improvvisa assenza del referente della Regione siciliana. Qualche giorno prima, infatti, si era liberata la casella delle Infrastrutture occupata dall’ex assessore Giovanni Pizzo, coinvolto nel parziale azzeramento della giunta operato dal governatore Crocetta. Un incontro che non sarebbe stato comunque decisivo, data la presenza di alcuni dettagli ancora risolvere, e che, a distanza di oltre un mese da quella data, sembra in fase di chiusura. Potrebbe essere la volta decisiva.
Se non salteranno fuori imprevisti dell’ultim’ora, la firma definitiva sul contratto di servizio tra Trenitalia e Regione siciliana potrebbe arrivare da un giorno all’altro. Dall’azienda, contattata ieri dal QdS, non ci sono ancora state comunicate date ufficiali, ma la chiusura dell’accordo sembra ormai veramente a un passo. L’impressione generale è che si possa confezionare la versione definitiva del contratto nel brevissimo periodo e a quel punto, una volta ottenuta la ratifica finale, servirà soltanto una data per mettere assieme tutti i soggetti interessati che non dovrebbe andare oltre la fine del 2015.
Un cammino lungo ormai più di sei anni. Già nel 2009, infatti, le Regioni avevano ricevuto l’obbligo di firmare un contratto di servizio con le ex Ferrovie dello Stato che due anni dopo sarebbero diventate Fs Italia spa. La Regione siciliana non aveva rispettato la richiesta nazionale e  soltanto in questi giorni si avvia – ha scritto Giosuè Malaponti, del comitato pendolari della Sicilia orientale, sul suo blog – alla firma di un accordo biennale, cosiddetto “ponte”, fino al 2016 da rinnovare poi per un decennio. I dettagli dell’accordo, salvo cambiamenti non ancora comunicati, risalgono al giugno scorso quando venne firmata l’intesa tra la Regione e Trenitalia. Previsti 190 milioni di euro di investimento per l’acquisto di nuovi convogli (40 milioni in autofinanziamento da parte di Trenitalia e due tranche di 100 e di 50 milioni di euro da parte della Regione Sicilia) mentre l’accordo prevede la produzione annua di 9,5 milioni di treni-km a fronte di corrispettivi per 111,5 milioni di euro. 
Giosuè Malaponti ha espresso la posizione di molti viaggiatori in una lunga nota di inizio dicembre in cui fa un bilancio complessivo del trasporto ferroviario in quest’anno, visto che da gennaio è stata la Regione ad averne preso “in mano le sorti” dopo l’accordo di programma firmato nel novembre dello scorso anno con i ministeri delle Infrastrutture e dell’ Economia. Per i pendolari è mancato il coinvolgimento visto che “ritenevamo che la gestione del servizio ferroviario in mano alla Regione – ha scritto Malaponti – avrebbe sicuramente accorciato le distanze di dialogo e collaborazione tra i comitati dei pendolari ed il committente” e, invece, il bilancio della partecipazione ai tavoli delle trattative del “realizzando contratto di servizio” non è stato costante. Si è partiti bene con l’assessore Bartolotta, ma poi si è perso molto tempo – secondo i pendolari – col breve mandato di Torrisi, che comunque stava lavorando sulle indicazioni del suo predecessore, e con l’arrivo di Giovanni Pizzo che “ha azzerato tutto il lavoro realizzato dai suoi precedenti colleghi” anche se ci sono stati due incontri a Palermo. L’ultimo avvicendamento alla guida dell’assessorato, adesso c’è Giovanni Pistorio, è avvenuto da poco, ma intanto la certezza è che “i comitati dei pendolari in Sicilia non hanno mai preso parte ai tavoli regionali sul contratto di servizio a differenza delle altre Regioni che hanno pianificato i vari contratti di trasporto con i pendolari e i comitati”.

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