Vinta la prima battaglia affrontiamo la seconda - QdS

Vinta la prima battaglia affrontiamo la seconda

Carlo Alberto Tregua

Vinta la prima battaglia affrontiamo la seconda

venerdì 13 Novembre 2009

Morto l’eolico, trasformiamo Termini

Da anni, prima ancora del governo Lombardo, abbiamo affrontato di petto la questione dell’eolico in Sicilia sottolineando: a) che la nostra Isola è superproduttrice di energia e non ha bisogno di ulteriori impianti inquinanti; b) che i parchi eolici non apportano alcun beneficio né in termini di investimento, perché i materiali provengono da fuori Sicilia, né in termini di occupazione, perché basta un solo operatore per gestire 30 aerogeneratori. Per contro, è assicurata la deturpazione dell’ambiente; c) che dietro le facili autorizzazioni rilasciate si potevano nascondere infiltrazioni mafiose.
Il governo Cuffaro fu sordo alle nostre argomentazioni e continuò a rilasciare autorizzazioni. Raffaele Lombardo, invece, fin dal suo insediamento, disse no all’eolico e di fatto le autorizzazioni sono state bloccate. Per altro il giovane e valente assessore Marco Venturi, pur non potendo apertamente schierarsi contro alcuni suoi colleghi imprenditori, ha di fatto mantenuto il blocco, in aderenza alla linea del governo regionale.

In questi giorni è arrivata la stangata definitiva, cioè il sequestro di ben sei parchi eolici in Sicilia (nei comuni di Militello Val di catania, Mineo, Vizzini, Camporeale, Partinico e Monreale) per inquinamento mafioso, disposto dalla Procura di Avellino. L’operazione vede coinvolti l’imprenditore alcamese Vito Nicastri e Vincenzo Dongarrà, in quanto secondo la predetta Procura sarebbero esponenti di affari non leciti.
Con ciò la partita è chiusa e coloro che hanno presentato domande per ottenere le autorizzazioni dovrebbero avere la dignità di ritirarle silenziosamente per non essere esposti al pubblico ludibrio.
Scriviamo ora della seconda linea di questo giornale, attivata da molti anni: quella che riguarda il comprensorio di Termini Imerese. Da molto tempo evidenziamo una verità, che il Governo regionale non vuol vedere. Dal momento in cui la Fiat ha firmato l’accordo con la Zastava di Kragujevac in Serbia, la sorte del polo siciliano è stata segnata. Non si capisce perché l’assessore si intestardisca a voler mettere a disposizione 300 o 400 milioni di euro (che non ha) per mantenere in vita un’industria pesante che qui non ha quei requisiti di competitività indispensabili per funzionare.

 
La Fiat ha più volte comunicato che la fabbrica di Termini ha un costo per unità di prodotto superiore a un terzo a quella di Melfi, in Basilicata. L’espediente di pensare alla produzione di componenti è destituito di ogni fondamento industriale perché qui non siamo in Polonia, né in Serbia, in quanto la manodopera ha il costo medio nazionale che è quattro volte superiore a quello delle due nazioni citate. E allora il governo regionale abbia un altro impulso coraggioso, come quello dell’eolico: affronti la questione di petto e cioè il cambiamento radicale della destinazione di tutto quel comprensorio dall’industria pesante all’industria del turismo.
L’interesse per la Sicilia dimostrato dal sultano dell’Oman Qabus Bin Said – che nel 2008 venne a Palermo col suo megayacht “El Said” e col suo megaseguito e distribuì Rolex d’oro a diversi vertici istituzionali della Regione, che li accettarono – dimostra l’appetibilità del nostro territorio. Il recente acquisto del complesso turistico Perla Jonica di Acireale da parte di Hamed Al Hamed (appartenente alla famiglia reale di Abu Dabi) è un ulteriore conferma di tale interesse.

Se il Resort Verdura golf di Sciacca di Charles Rocco Forte, ha consentito l’utilizzazione di circa 400 unità di personale, se la ristrutturazione della Perla Jonica porterà l’assunzione di altre 500 unità, non vi è dubbio che la trasformazione del comprensorio di Termini, meraviglioso dal punto di vista paesaggistico, in attività turistiche,  comporterà l’assunzione di altrettanto personale, permettendo ai 1400 della Fiat di riconvertirsi in professioni più utili per il territorio e favorendo l’arrivo di migliaia di turisti di cui beneficerà l’economia dell’intera Isola.
Fa specie il silenzio del sottosegretario Gianfranco Micciché,  come vice sindaco di Termini Imerese, mentre anche lui dovrebbe spingere nella direzione di questo progetto di conversione comprensoriale.
L’azione del governo Lombardo, per essere efficace, deve essere fondata su progetti innovativi di lungo periodo, evitando di mettere inutili pezze sulle falle di ogni giorno.

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