Tetti unici alle commissioni interbancarie - QdS

Tetti unici alle commissioni interbancarie

Adriano Agatino Zuccaro

Tetti unici alle commissioni interbancarie

venerdì 18 Dicembre 2015

La decisione, presa durante il semestre italiano di presidenza Ue, consentirà un notevole risparmio. 0,3 % per le transazioni con carta di credito e 0,2 % per quelle con bancomat

ROMA – Il 9 dicembre scorso sono entrati in vigore i tetti unici alle commissioni interbancarie: 0,3% per le transazioni con carta di credito e 0,2% per quelle con bancomat. La decisione, presa durante il semestre italiano di presidenza Ue, consentirà a ristoratori e titolari di pubblici esercizi un notevole risparmio ma potrebbe nascondere alcune insidie per i consumatori. L’Eurostat e il parlamento europeo calcolano che nell’intera Unione europea i commercianti risparmieranno sei miliardi di euro. La percentuale per i pagamenti con carta e bancomat, prima dell’introduzione dei tetti unici, oscillava, infatti, tra l’1 e il 2,5% per la carta e tra lo 0,5% e l’1,5 per il bancomat.
Un risparmio che dovrebbe investire, di riflesso, anche i clienti; i prodotti potrebbero costare meno. Nei prossimi mesi si spera anche in un aumento significativo del numero delle transazioni eseguite con “moneta elettronica” (che nel nostro Paese sono già in aumento ma ancora lontani dal raggiungere la media europea). Il cittadino italiano nel 2013 faceva mediamente 68 operazioni annue in elettronico contro le 188 dell’eurozona e i 250 di paesi come Olanda, Belgio e Francia, scrive il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
 
Secondo l’Abi (Associazione bancaria italiana) che ha realizzato un report dal titolo “I sistemi di pagamento nella realtà italiana”, il numero dei pagamenti effettuati, in Italia e all’estero, con “moneta elettronica”, nel 1° semestre del 2015 ed effettuati direttamente presso esercizi commerciali sono stati pari a 49,9 milioni. Quelli effettuati “su rete” (internet) erano pari (nello stesso periodo) a 28,4 milioni.
 
L’ammontare transato si attesta, nel primo caso su 2,4 miliardi di euro e nel secondo caso su 1,6 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si rileva un incremento del 24,3% delle operazioni presso esercizi commerciali e del 28% delle operazioni su rete. Nel primo semestre 2015 le carte di debito in essere (utilizzabili su ATM e POS) ammontavano a circa 34 milioni. Quelle utilizzabili solo nei circuiti nazionali erano pari a 1,2 milioni. In particolare, le carte di credito attive emesse direttamente dalle banche hanno superato gli 8 milioni, le “bloccate” si attestano sui 4,3 milioni.
Secondo un articolo pubblicato da G. Bertocchi per “Il Giornale”, però, dopo la lodevole iniziativa europea potrebbero scatenarsi le reazioni degli istituti bancari attraverso l’aumento dei costi fissi e dei costi annuali. “Un fatto dimostrato dalle infelici esperienze di Spagna, Stati Uniti e Australia dove sono entrate in vigore norme simili a quelle che stanno per entrare in vigore nel nostro Paese” si legge nell’articolo. La manovra include i cosiddetti “sistemi a quattro parti”, cioè quelle carte di emanazione bancaria come Visa, Mastercard e PagoBancomat. Mentre ne sono esenti i “sistemi a tre parti” come American Express e Diners, che continueranno ad applicare le loro commissioni. Bisognerà aspettare ancora qualche tempo per verificare le reazioni al provvedimento da parte di consumatori, imprenditori e istituti di credito nel mercato italiano.

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