Il dibattito si è acceso in modo particolare sul presidente dell’Amg Mario Pagliaro, finito sulla graticola a soli quattro mesi dalla sua nomina. Prima una settantina di dipendenti ha scritto una lettera di sfiducia nei suoi confronti, poi il Consiglio di amministrazione ha bocciato la sua proposta di avocare a sé le deleghe su energia e pubblica illuminazione. Una richiesta che ha suscitato l’ira delle opposizioni a Sala delle Lapidi, che hanno bollato gli atteggiamenti di Pagliaro come troppo “personalistici”. Il chimico del Cnr, in parole povere, seppur qualificato e competente in materia, non si sarebbe mosso con la necessaria diplomazia, anche se il suo arrivo ha dato senz’altro nuovo impulso all’Amg con l’avvio dei lavori all’ex officina di via Tiro a Segno per creare una nuova sede ultramoderna ed ecologica, con un piano industriale triennale che punta forte sul risparmio energetico e sulle rinnovabili e soprattutto con la decisa accelerazione alle manutenzioni degli impianti pubblici.
Ma ecco quali sono, per il sindacato, i nodi critici di ogni società.
AMAT – Alla presentazione del contratto di servizio e del piano industriale erano già emersi i vecchi mali dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale: su un parco mezzi di 470 bus (piazza Pretoria dice 522) soltanto la metà, circa 250, circola per le strade, tutti gli altri sono in manutenzione. Alcuni hanno almeno 20 anni o addirittura 50. Per questo l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ha presentato un piano di riordino che riduce le linee urbane da 87 a 52 evitando le sovrapposizioni con il tram (“Ma così si penalizzano le corse del mattino e della sera dopo le 22”, scrive la Cisl) e uno per le linee extraurbane per valorizzare i parcheggi Basile, Emiri e Lennon ed eliminare il capolinea di via Balsamo per non intasare il centro, mentre a gennaio entreranno in vigore le nuove norme sulle corsie preferenziali e saranno installati nuovi chilometri di cordoli. Il sindacato ha sottolineato anche la breve durata del nuovo contratto di servizio (fino al 2017, il precedente aveva scadenza trentennale) e il credito di 60 milioni di euro vantato nei confronti della Regione. Il primo cittadino ha rassicurato sui costi del tram: “Tolto il primo anno in cui c’è l’onere del global service per un totale di 12 milioni, dal 2017 in poi costerà 4 milioni”.