La Cina prima economia al mondo. Germania resta locomotiva dell'Europa - QdS

La Cina prima economia al mondo. Germania resta locomotiva dell’Europa

Adriano Agatino Zuccaro

La Cina prima economia al mondo. Germania resta locomotiva dell’Europa

mercoledì 23 Dicembre 2015

L’Ocse ha pubblicato il rapporto “Contabilità nazionale in breve”: statistiche e tabelle aggiornate sui principali indicatori economici

ROMA – L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che conta 34 Paesi membri aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un’economia di mercato, pubblica annualmente la “Contabilità nazionale in breve” con statistiche e tabelle aggiornate inerenti i principali indicatori economici.
Dalla pubblicazione del rapporto 2015 (online da pochi giorni) apprendiamo che nel 2014, il Pil per l’Ocse nel suo complesso è stato di 49.292 miliardi di dollari, 47.697 miliardi nel 2013. Le sei economie più grandi all’interno dell’Ocse sono gli Stati Uniti (17.348 miliardi di dollari), il Giappone (4.631), la Germania (3.704), la Francia (2.571), il Regno Unito (2.565) e l’Italia (2.128).
I grandi colossi extra-Ocse sono la Cina con un Pil pari a 16.157 miliardi di dollari nel 2013 (secondo i dati Ocse), addirittura 17.600 miliardi di dollari nel 2014 secondo Fmi e Banca Mondiale, la Russia (3.745) e l’India (2.051, fonte Fmi). Al top della classifica troviamo l’Ue (28 Paesi) con 18.462 miliardi di dollari di Pil registrato nel 2014. Le sei economie più piccole dell’Ocse nel 2012 sono state l’Islanda (14 miliardi di dollari), Estonia (35), Lussemburgo (54), Slovenia (61), Repubblica slovacca (150), e Nuova Zelanda (164).
I conti nazionali hanno un ruolo chiave nella comprensione del funzionamento dell’economia fornendo informazioni sulle interazioni economiche che si svolgono tra i diversi settori dell’economia (famiglie, imprese, istituzioni governative, associazioni no-profit e il resto del mondo), scrive l’Ocse.
A tal proposito è interessante osservare l’incremento percentuale che, secondo l’Ocse, il Pil avrà nei citati grandi Paesi nel 2017. Sovrana della classifica è l’India che dovrebbe veder crescere il proprio Pil del 7,4% superando la crescita cinese (in declino dal 10,6% del 2010) pari al 6,2% sul Pil 2016.
La crescita, con percentuali più modeste, dovrebbe investire tutti gli altri grandi Paesi: dal 2,5% della Spagna, al 2,4% degli Usa, al 2,3% del Regno Unito per arrivare allo 0,5% del Giappone e all’1,4% dell’Italia. Tra le dieci nazioni più sviluppate (vedi tabella) l’Italia, dunque, registrerebbe l’incremento meno pronunciato; alle spalle solo il Giappone. Nel 2014, la crescita del Pil nell’area Ocse è stata dell’1,85%, in crescita sul 2013 (1,21%). L’incremento complessivo della crescita del Pil per l’Ocse nel suo insieme maschera il fatto che alcuni Paesi hanno sperimentato una crescita negativa nel 2014. Tra i dieci grandi Paesi una contrazione del Pil si è verificata in Italia (-0,4%) e in Giappone (-0,10%).
Il Pil pro capite per l’Ocse nel suo complesso è stato di 38.867 dollari nel 2014. Quattro paesi hanno registrato un PIL pro capite superiore a 50.000 dollari: Lussemburgo (97.272 dollari), Norvegia (64.940), Svizzera (57.246) e gli Stati Uniti (54.353). L’Italia si difende con 35.015 dollari di Pil pro capite.

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