Emergenza smog: suggerimenti e azioni - QdS

Emergenza smog: suggerimenti e azioni

Adriano Agatino Zuccaro

Emergenza smog: suggerimenti e azioni

mercoledì 30 Dicembre 2015

In Sicilia è soprattutto Palermo a soffrire la concentrazione delle polveri sottili oltre il limite consensito di 35 giorni in un anno. Gli inviti del ministero dell’Ambiente su riscaldamento domestico, auto e trasporto pubblico

ROMA – L’emergenza smog non concede tregua ad alcune città italiane che, anche durante le feste, hanno fatto (e dovranno fare) i conti con pesanti rischi per la salute dei cittadini. L’assenza di pioggia e vento ha messo in ginocchio la capitale amministrativa e quella economica del Paese.
 
Milano e altri comuni dell’hinterland hanno deciso di fermare totalmente il traffico dei mezzi privati per tre giorni (da lunedì 28 dicembre) dalle 10.00 alle 16.00. Roma e Bergamo hanno optato le targhe alterne. In Sicilia ad attraversare una situazione allarmante è stata Palermo che ha di recente optato per la Ztl. Secondo il “Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano” dell’Ispra il capoluogo siciliano è tra le città che nel primo semestre 2015 hanno oltrepassato il limite di 35 giorni con oltre 50 microgrammi per metro cubo giornalieri di Pm10 (Particulate matter o materia particolata, cioè in piccole particelle con diametro aerodinamico uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro).
I tecnici e gli esperti dei  Ministeri  della Salute e dell’Ambiente, in considerazione delle particolari condizioni climatiche che favoriscono l’inquinamento atmosferico, hanno messo a punto una serie di suggerimenti pratici per affrontare questa emergenza. Il primo invito è, naturalmente, quello di utilizzare i mezzi pubblici evitando di andare in auto e se proprio bisogna usare l’auto, il ministero chiede ai cittadini di non viaggiare da soli. In assenza di alternative all’utilizzo dell’auto è opportuno rallentare di almeno 10 km/h rispetto ai limiti di velocità. Non parcheggiare in doppia fila consente di evitare alcuni ingorghi che aumentano anche l’esposizione all’aria inquinata.
 
Per ciò che attiene il corretto comportamento da assumere in casa o in ufficio il ministero invita i cittadini, prima di andare via, a controllare che il riscaldamento sia spento e a chiuderlo se si va in vacanza. Quando si è in casa bisogna abbassare il riscaldamento di 1-2 gradi. “Se fa freddo, metti un maglione in più”, scrive il ministero. L’uso della legna per il riscaldamento va ridotto. Le attività sportive all’aria aperta sono  da limitare nelle aree particolarmente colpite dallo smog. Infine è consigliabile tenere al riparo in casa bambini, anziani e chi è affetto da patologie respiratorie nelle ore di maggior traffico.
“L’emergenza smog” preoccupa Legambiente che da sempre condivide tutte quelle misure che puntano alla riduzione della circolazione di mezzi privati su gomma, fattori principali d’inquinamento atmosferico. “É necessario che Palermo introduca subito la Ztl e scommetta su un centro storico libero dalle auto. Per fare ciò serve un ordinanza per sbloccare la situazione” dichiaravano prima di Natale Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente, e Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia.
Pochi giorni dopo, il Consiglio comunale di Palermo sbloccava il tram e approvava le Zone a traffico limitato in città. Piogge di commenti sulle tariffe: cento euro all’anno per le auto da Euro 3 in su (le altre, più inquinanti, non potranno circolare), seicento euro per mezzi pesanti come bus extraurbani e turistici.
Una decisione che certamente solleva una serie d’interrogativi e malcontenti; Legambiente, però, non ha dubbi: “Sulla salute delle persone non sono ammissibili giochi politici o scambi”.
 


L’esperto: “Mancato ricambio masse aria provoca accumulo”
 
ROMA – Intrappolate dall’alta pressione, le polveri sottili continuano ad accumularsi: per questo motivo i loro livelli stanno aumentando anche nelle città che hanno adottato provvedimenti per limitare il traffico, come Milano e Roma. Di per se i valori delle polveri sottili “sono quasi costanti: ogni città ha un proprio andamento, il più classico dei quali è quello legato alla concentrazione del traffico in relazione agli orari di lavoro”, osserva il fisico dell’atmosfera Teodoro Giorgiadis, dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibimet-Cnr). Le minuscole polveri (particolato, o PM) hanno un diametro di pochi millesimi di millimetro (micrometri), variabile da 2,5 (PM 2,5) a 10 micrometri (PM10) sono emesse dai combustibili fossili e restano sospese nell’atmosfera. I loro livelli sono quindi più o meno costante a seconda delle località, in proporzione alla quantità delle emissioni. A fare la differenza, spiega l’esperto, sono le condizioni meteorologiche. Ad esempio le polveri permangono quando c’è “un’altissima stabilità, anche con formazione di nebbia, che impedisce lo scambio di masse d’aria”, rileva Giorgiadis. In queste condizioni, prosegue, “le polveri permangono nell’atmosfera e, giorno dopo giorno, vediamo che gli inquinanti si sommano”.

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