Vertenze della Formazione: i nodi irrisolti della Regione - QdS

Vertenze della Formazione: i nodi irrisolti della Regione

Michele Giuliano

Vertenze della Formazione: i nodi irrisolti della Regione

giovedì 31 Dicembre 2015

Sul tavolo del governo siciliano le eterne querelle sul futuro di alcuni enti storici finiti in “disgrazia”. Dallo Ial Cisl al Cefop, in ballo la fetta più importante del settore siciliano in crisi

PALERMO – Mentre il nuovo assessore regionale alla Formazione preannuncia una nuova stagione per il settore restano però ancora tanti i nodi da sciogliere.
Cosa fare degli enti storici definanziati o che sono caduti in “disgrazia” dopo le indagini delle varie Procure che hanno scoperte irregolarità nella gestione dei finanziamenti? Se da una parte con le modifiche apportate ai bandi per l’avvio dei corsi si sono risolti alcuni problemi gestionali, dall’altro però restano irrisolte le vicende inerenti proprio a questi enti che esistono da oltre un ventennio.
Proprio in questa direzione c’è stato un incontro tra l’assessore alla Formazione Bruno Marziano, l’assessore al Lavoro Gianluca Miccichè, i vertici di Italia Lavoro e i sindacati confederali. In primis è stato toccato il tasto inerente la vertenza tutt’ora in atto dello Ial Sicilia. Gli assessori hanno chiesto allo Ial Sicilia il ritiro della procedura di licenziamento collettivo che avrebbe portato, in questi giorni, al licenziamento di 562 lavoratori e di trovare, invece, soluzioni di salvaguardia dei posti di lavoro.
 
“Dopo una lunga trattativa – afferma il coordinatore del settore formazione della Cisl, Giovanni Migliore – si è determinato il rinvio del tavolo con la ricerca di una soluzione che passi per il riconoscimento della cassa integrazione in deroga per il periodo gennaio-maggio 2015, la possibilità di negoziare tra amministrazione regionale e Ial Sicilia una soluzione transattiva per la ripartenza delle attività formative e la possibilità di riaccreditare l’ente ammettendolo, di fatto, alla partecipazione al bando dell’Avviso 3/2015”.
Questo passaggio senza dubbio consentirebbe di scongiurare e i licenziamenti quanto la problematica inerente la Naspi, la nuova formula di cassa integrazione, dando di fatto la possibilità a 562 lavoratori di non essere espulsi dal settore. Le parti si sono aggiornate ai prossimi giorni per consentire al dipartimento Lavoro di verificare la capienza e le modalità di accesso alla Cigd. “Non cesseremo di porre in essere tutto quanto nelle nostre possibilità – aggiunge Migliore – per salvaguardare i posti di lavoro ricercando ogni possibile soluzione”.
Si è affrontato acnhe il problema delle migliaia di lavoratori degli enti in crisi. Per quanto concerne la vertenza Cefop/Cerf si attende a breve la risposta dell’Avvocatura dello Stato per potere consentire la riassunzione dei 408 operatori ad oggi senza ente. “Si è stabilito, dopo le nostre pressioni, – evidenzia il coordinatore della Cisl formazione – di avviare il confronto con i due assessorati ed il coinvolgimento del governo nazionale per aprire un tavolo politico-istituzionale che affronti i problemi del settore dando risposta a tutti i lavoratori del sistema. Nei prossimi giorni ci confronteremo sugli strumenti di possibile attuazione per l’esodo, l’accompagnamento e la prosecuzione delle attività degli anni a venire per tutti i lavoratori delle tre filiere del settore”. Tutto resta quindi ancora in alto mare e la soluzione non appare affatto dietro l’angolo.
 

 
Intanto primo passo verso la nuova formazione
 
Prende corpo nel frattempo anche la nuova formazione. In questi giorni in commissione Lavoro all’Ars è stato approvato il disegno di legge che consente la possibilità di affidare a cooperative e associazioni di ex dipendenti di enti di formazione professionale nuovi progetti a valere sui bandi legati alla realizzazione dei corsi. Una sorta di salvagente per tutti quei lavoratori che fanno parte di enti per l’appunto definanziati e usciti fuori dal sistema di accreditamento della Regione. “La tutela dei lavoratori siciliani della formazione professionale – ha evidenziato Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars – dovrebbe essere obiettivo trasversale di tutte le forze politiche. Questo purtroppo non accade, e c’è addirittura chi dalla maggioranza offende i lavoratori maltrattati dal governo Crocetta. I licenziamenti rappresentano una sconfitta del sistema-Sicilia, non un alleggerimento del numero dei lavoratori da collocare. Il mio personale impegno, e quello di Forza Italia, nei confronti delle categorie bistrattate, passa attraverso l’attività della commissione Lavoro, della quale sono componente”.

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