Riscossione Sicilia verso la liquidazione - QdS

Riscossione Sicilia verso la liquidazione

Raffaella Pessina

Riscossione Sicilia verso la liquidazione

venerdì 08 Gennaio 2016

Vincenzo Vinciullo (Bilancio): “Sottocommissione valuterà sostenibilità finanziaria”. Rosario Crocetta difende il carrozzone: “Assicura introiti alla Sicilia”

Seduta d’Aula dedicata ad interrogazioni ed interpellanze, almeno avrebbe dovuto esserlo. Invece in apertura di seduta dopo aver commemorato la scomparsa di Lino Leanza è intervenuto Totò Cordaro (Pid) che si è lamentato sulle procedure di ingresso al Palazzo dei Normanni. Cordaro ha sottolineato come i deputati siano sottoposti alle stesse procedure di controllo di coloro che entrano da esterni, attraverso i metal detector, e a volte sottoposti a perquisizione. Cordaro ha protestato vivacemente, e a suo favore sono intervenuti il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo (Ncd) e Giuseppe Milazzo di Forza Italia. Sulla questione è intervenuto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che ha gettato acqua sul fuoco, chiedendo pazienza ai deputati  per cercare una soluzione in merito, attraverso un ingresso dedicato che permetta ai parlamentari di accedere agevolmente e senza perdere tempo.
La seduta è proseguita con la comunicazione da parte di Ardizzone che la commissione Formazione e lavoro aveva esitato il ddl n. 1106 che tratta di formazione professionale. Nell’ultima seduta della conferenza dei capigruppo era stato deciso di iscrivere all’ordine del giorno tale documento qualora appunto fosse stato velocemente esitato. E proprio questo Ardizzone ha chiesto di iscrivere per la serata, per poter aprire la discussione generale e fissare il termine degli emendamenti. Alla proposta si è opposto il deputato Greco e quindi il ddl è stato rinviato alla data successiva.
L’Aula si è quindi dedicata alla approvazione del ddl 1123/A, su alcune modifiche alla legge 24 dell’ottobre del 2015. Intanto, proseguono le polemiche sulla partecipata Riscossione Sicilia e sulla necessità di una sua ricapitalizzazione. Il presidente della commissione Bilancio Vinciullo ha sottolineato come sia pronta una sottocommissione per valutare la sostenibilità finanziaria e funzionale della partecipata regionale. Infatti, l’ente regionale è sull’orlo della liquidazione dopo la bocciatura, nella seduta d’Aula del 29 dicembre scorso, alla norma della Giunta che stanziava 2,5 milioni di euro per la sua  ricapitalizzazione. La commissione Bilancio ha dato il primo via libera a una sottocommissione il cui insediamento è previsto per giorno 12: “Avremmo potuto procedere anche a fine dicembre, ma non c’era nessuno – ha detto Vinciullo – disponibile a presiederla”. L’obiettivo sarà quello non solo di trovare i soldi per la ricapitalizzazione ma anche di vagliarne la sostenibilità finanziaria.
“Tutti vogliono tutelare i lavoratori – ha aggiunto Vinciullo – ma dobbiamo essere certi che gli sforzi economici non finiscano in un buco nero”. Da tempo era emersa la situazione non florida della società, e nel corso della famosa seduta, si era anche prospettata la possibilità di affiancare Equitalia alla società regionale. E adesso c’è anche chi chiede di sostituire direttamente Equitalia a Riscossione Sicilia.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente Crocetta: “La contrapposizione tra i vertici di Riscossione e l’Ars – ha ribadito – non può essere usata per gettare a mare un ente che deve essere salvato perché assicura introiti alla Regione”. La procura di Palermo ha avviato una indagine conoscitiva e ha convocato il presidente della società Antonio Fiumefreddo, per ora nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni polemiche contro parti di politica parlando di “lobby trasversale nella deputazione regionale”. Fiumefreddo ha comunque dichiarato che se la politica lo riterrà, potrà essere interrotto in qualsiasi momento e si è detto disponibile a farsi da parte e a lasciare ad altri l’incarico “se la mia opera non godesse della fiducia del Parlamento”.
Giovanni Greco, in merito alle vicende di Riscossione Sicilia ha parlato invece di privilegi della casta. “Il lupo che si traveste da agnello – ha detto – è una storia ormai che sa di naftalina tra i parlamentari regionali. L’ultimo caso, Riscossione Sicilia, è l’emblema che descrive i privilegi della casta. Uno status intramontabile, forse  ormai scontato nella nostra società. Debitori nei confronti del Fisco che decidono di pentirsi, solo perché notificati i pignoramenti delle loro laute indennità. Mi chiedo – ha aggiunto Greco –  quando si porrà la parola fine ad ogni forma di clientelismo e di favoritismo. Parlamentari e non, siamo tutti cittadini, e abbiamo tutti pari diritti e pari doveri dinnanzi alla legge. Anzi, ritengo che, chi sta al governo debba essere il primo a dare il buon esempio a chi li ha scelti”.

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