Un Patto per riscrivere lo sviluppo della Sicilia - QdS

Un Patto per riscrivere lo sviluppo della Sicilia

Rosario Battiato

Un Patto per riscrivere lo sviluppo della Sicilia

mercoledì 13 Gennaio 2016

La giunta regionale di Governo approva piano da 2,5 miliardi per progetti da avviare tra questo e il prossimo anno. Priorità al settore ambientale per la lotta al dissesto e alle infrastrutture per la viabilità

PALERMO – Una lista di interventi da avviare nel nome dell’emergenza. C’è proprio tutta l’Isola da rifare descritta nel “Patto per la Sicilia”, che ripropone l’elenco degli interventi prioritari predisposto dal governo regionale in adesione alle indicazioni della presidenza del Consiglio e pronti per essere avviati nei prossimi anni. In cinque capitoli principali, che comprendono ambiente, infrastrutture, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, welfare e legalità, più i relativi sottocapitoli, si trovano tutte le azioni che compongo il quadro da 2,5 miliardi di euro che costituisce la dotazione finanziaria complessiva del programma che potrebbe riscrivere la Sicilia dei prossimi anni.
Grande attenzione sarà riservata alle tematiche ambientali che assieme prendono il 45% del budget previsto per circa 911 milioni di euro da distribuirsi tra interventi contro il dissesto (368 milioni di euro), rifiuti (240) e interventi sulla costa (205). Porzioni più ridotte previste per la depurazione (68 milioni di euro), le bonifiche (1,7 milioni di euro dal ministero dell’Ambiente) e per gli interventi nei torrenti (19).
La seconda fetta più cospicua della torta è indirizzata al settore delle infrastrutture. Ci sono 833 milioni, pari al 41% dell’intero importo, e priorità decisa alla viabilità che si prende 605 milioni di euro. Poco più dei duecento milioni restanti vanno distribuiti tra l’area di crisi di Termini Imerese e interventi per le dighe.
Si devono accontentare di molto meno le parti restanti. Per il settore sviluppo economico e produttivo sono previsti 170 milioni di euro (8% del totale) che andranno ad agire sulle misure di  credito (120 milioni) e per la parte rimanente nei contratti d’area. Poco più di 84 milioni di euro (4% del totale) sono previsti per Turismo e cultura (25 milioni per l’area di crisi di Termini Imerese e 58 per cultura) e quindi 40 milioni di euro (2%) del totale riguarderanno welfare e legalità.
Nel complesso ci sono centinaia di interventi che la Regione ha predisposto in ordine di priorità e che galleggiano in situazioni ancora molto differenti. Per alcuni, che si trovano già in fase esecutiva e quindi attendono soltanto l’avvio, i cantieri potrebbero aprirsi tra il 2016 e il 2017, mentre molti altri sono ancora bloccati in uno stadio antecedente, ad esempio lo studio di fattibilità, e attendono l’avanzamento della progettazione per poter assistere quindi al completamento e all’affidamento dei lavori.
È tutto scritto in dettaglio nel lungo elenco di 26 pagine che costituisce l’allegato A del Patto per la Sicilia e che accompagna le delibere del governo regionale. Tra questi sicuramente l’itinerario Ragusa-Catania, opera definita “aggiudicata”, che prevede un costo totale da 815 milioni di euro e l’apertura del cantiere nell’anno in corso, anche se non ci sono riferimenti relativi a risorse disponibili o da recuperare. Altre infrastrutture viarie attese sono l’asse autostradale Siracusa-Gela (costo totale 289 milioni di euro), attualmente definita come “lavori in corso” e per la quale si attende il completamento dell’intervento, e il primo stralcio dell’itinerario nord-sud (apertura cantieri prevista per quest’anno). Non mancheranno nemmeno gli interventi di messa in sicurezza del territorio, previsti soprattutto nel messinese.

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