Il ballo della chimica italiana senza certezze - QdS

Il ballo della chimica italiana senza certezze

Rosario Battiato

Il ballo della chimica italiana senza certezze

domenica 17 Gennaio 2016

Non confermata la vendita dell’Eni di quote Versalis a un fondo americano di investimento. In Sicilia interessati i poli di Ragusa e Priolo. Giovedì scorso nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico tra rappresentanti dell’azienda e delle Istituzioni. La posizione del governo: vogliamo potenziare una filiera strategica per il Paese. Il governatore Crocetta: “Il governo verifichi che il partner che Eni sta cercando sia affidabile”

PALERMO – Il governo ribadisce un futuro per la chimica italiana, anche se il punto centrale della vicenda, che riguarda la ventilata vendita di Eni della maggioranza delle quote Versalis al fondo di investimento americano Sk Capital di proprietà iraniana, resta ancora nebuloso. Il vertice di giovedì scorso al ministero dello Sviluppo economico, dopo quello di giorno 12 che ha coinvolto i sindacati, ha fatto il punto sul comparto e sugli investimenti possibili, anche in relazione ai piani di valorizzazione del cane a sei zampe sulla controllata Versalis e alle eventuali partnership. Presenti tutti i riferimenti regionali coinvolti nel percorso di rinnovamento della chimica nazionale.
Nel corso della riunione sono stati analizzati i comparti con maggiore potenziale di crescita e il ministro Guidi ha esortato a valutare con attenzione le strategie che assicurino le migliori prospettive di sviluppo alla chimica. “Il governo non solo intende preservare una filiera strategica per l’Italia con molti occupati – si legge nella dichiarazione diffusa sul sito del Mise –, ma potenziarla”. Il governo non vuole perdere la chimica, secondo il ministro, e per farlo ha avviato un “percorso di analisi e di verifica per raggiungere questo obiettivo con il coinvolgimento di tutte le parti interessate”. Proprio in tal senso “seguiremo – ha aggiunto Guidi – con molta attenzione i piani di Eni e di Versalis al fine di realizzare un progetto di rilancio di lungo periodo”.
Un percorso che riguarda da vicino diverse Regioni italiane, tra cui ovviamente la Sicilia che è stata presente all’incontro con il governatore Crocetta che avrebbe ricevuto rassicurazioni da Eni in merito al piano di investimenti che Versalis vuole realizzazione. Una conferma che arriverebbe direttamente dai vertici di Versalis, Salvatore Sardo e Daniele Ferrari, presenti all’incontro.
Il nodo sul futuro del settore si era aggrovigliato lo scorso novembre quando un’autorevole agenzia finanziaria internazionale aveva dato notizia circa la possibile vendita di Versalis, il gruppo della chimica dell’Eni, che ha stabilimenti in otto regioni. Qualche giorno fa, durante l’incontro con i sindacati, Eni aveva confermato di voler mantenere una partecipazione significativa in Versalis, senza però fugare dubbi sulla vendita anche se il governo, nella persona del ministro Guidi, aveva garantito che il passaggio sarebbe stato affidato a un soggetto “solido e affidabile”.
Crocetta ha ribadito che “bisogna stare attenti perché parliamo settore strategico che non vuol dire solo chimica tradizionale ma anche chimica verde”. E sul futuro del settore, che riguarda da vicino gli stabilimenti siciliani di Versalis, ha chiesto che “il governo verifichi che il partner che Eni sta cercando sia affidabile perché non si può perdere un asset così importante e soprattutto non si può perdere il controllo di questo settore”. Anche per questo bisogna procedere con cautela, visto che  il “governo comunque non ha dato alcun via libera – ha concluso – perché evidentemente ha le stesse perplessità che ho io”.
L’incontro al Mise è stato decisivo anche per ribadire quanto anticipato nei giorni scorsi da indiscrezioni di stampa. Il governatore isolano ha confermato la favorevole posizione alla ricerca ed estrazione di gas offshore: “estrarre gas non comporta nessun rischio ambientale, anzi è una scelta sostenibile”. Così ha giustificato la scelta di non aderire al referendum, che era stato richiesto da dieci Regioni e che ormai è stato ridotto a un solo quesito in attesa del parere della Corte costituzionale.
 

 
Carmelo Barbagallo (Uil): “Sulla chimica Mattei si rivolta nella tomba”
 
VENEZIA – “Sulla chimica italiana siamo passati da Mattei a Matteo: il primo si rivolta nella tomba vedendo smantellare quella chimica italiana a cui ha donato la vita per farle conquistare un ruolo internazionale”. Lo ha affermato ieri a Mestre il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo confermando lo sciopero del 20 gennaio proclamato dai sindacati contro la vendita di Versalis.
“Non possiamo certo essere d’accordo – ha proseguito il leader sindacale – è sbagliato smantellare tutto. Anche a Marghera. L’Italia ha bisogno della chimica e della raffinazione, un Paese che non capisce che oggi la chimica è tornata con un bilancio positivo non capisce che è un danno svenderla, come nel caso di Versalis, a un fondo americano con azioni iraniane”.
Barbagallo ha annunciato che in occasione dello sciopero sarà a Priolo (Siracusa).

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