Per la Formazione è in arrivo l'ennesimo rinvio - QdS

Per la Formazione è in arrivo l’ennesimo rinvio

Michele Giuliano

Per la Formazione è in arrivo l’ennesimo rinvio

giovedì 21 Gennaio 2016

La Regione ha stabilito un'altra proroga per la presentazione dei progetti degli enti: è la terza. Il cambiamento dei parametri da parte del governo la causa dei ritardi

PALERMO – Tutto rinviato all’1 febbraio. Ancora una proroga è stata data dall’assessorato regionale alla Formazione per la presentazione da parte degli enti della progettazione per l’avvio dei corsi. Questa volta non per esigenze della Regione ma degli stessi enti di formazione, anche se in realtà è una conseguenza dei provvedimenti adottati proprio da Palazzo d’Orleans il mese scorso: "è stata accolta l’istanza delle associazioni che riuniscono decine di enti che fanno parte dell’Anfop, Asef, Assofor, Cenfop e Forma – sottolinea il dirigente generale del Dipartimento della Formazione Gianni Silva – in quanto sono state riscontrate delle oggettive difficoltà”.
Difficoltà sorte a seguito delle modifiche stabilite a pochi giorni dal suo insediamento dell’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano il quale ha “rivoluzionato” i parametri per ottenere i finanziamenti. In pratica sono stati cambiati gli scaglioni che riguardano il numero di personale a cui corrisponde poi l’entità del finanziamento. “Con queste modifiche – evidenziò Marziano – si possono superare alcune questioni che potrebbero determinare situazione di contenzioso”. Gli stessi enti hanno presentato una serie di proposte di modifica dei bandi. Certamente il bando più atteso è quello relativo proprio all’Avviso 3 che contiene la fetta più grossa dei corsi in Sicilia per il 2015-2016. Si parla in totale di 167 milioni di euro previsti nell’ambito della misura “operazioni formative per il rafforzamento dell’occupabilità della popolazione siciliana in età lavorativa-Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione” finanziati dal Programma operativo della Sicilia del Fondo sociale europeo 2014-2020.
A disposizione degli enti, che ora dovranno presentare la progettazione dei corsi in base ai nuovi parametri stabiliti dalla Regione, ci sono un milione e 202 mila ore di formazione che saranno destinati a disoccupati, donne e soggetti adulti che intendono migliorare la propria qualificazione professionale. I percorsi saranno svolti dagli enti di formazione professionale accreditati secondo il nuovo regolamento appena firmato dal Presidente della Regione. Con la contestuale pubblicazione dell’Avviso 3 la Regione aveva già ritirato l’Avviso 1, rimasto bloccato proprio per via dell’attesa delle nuove regole dell’accreditamento.
Anche questo sicuramente un altro pasticcio di non poco conto. In ballo in questo anno formativo da non dimenticare anche l’Avviso 2 da 45 milioni, che invece riguarda le lezioni indirizzate ai ragazzi delle scuole ed è finalizzato al contrasto alla dispersione scolastica, e l’Avviso 6 da 35 milioni, destinato a quei lavoratori che erano dipendenti degli oramai soppressi “sportelli multifunzionali”.
Ora questa ulteriore proroga è destinata a far slittare ulteriormente l’avvio dei corsi. Così facendo il rischio concreto è che non si potrà partire prima dell’inizio dell’estate. Il film è di quelli già visti: ci saranno anche le proroghe per la chiusura dei corsi di formazione: insomma, passa il tempo ma la formazione resta sempre più inguaiata.
 

 
Necessario trovare le coperture finanziarie
 
Ancora comunque il nuovo assetto della formazione, i cui finanziamenti e le ore di corso sono collegate al numero dei dipendenti a tempo indeterminato che ogni ente possiede, avrà le sue gatte da pelare. Il neoassessore Bruno Marziano non ha nascosto che comunque si deve necessariamente programmare alla Regione per trovare anche coperture adeguate negli anni a venire altrimenti i problemi si ripresenterebbero ad ogni inizio anno: “L’esigenza è quella di un ulteriore finanziamento – ha spiegato l’assessore – per le annualità successive dell’avvio di un percorso di riforma dell’intero settore. C’è l’esigenza immediata di riuscire a garantire forme di ammortizzatori sociali per colmare il vuoto sino all’avvio dei nuovi corsi, e tra un periodo di formazione e l’altro”. In poche parole la formazione non può essere garantita, come in passato, 12 mesi su 12 mesi l’anno perchè nei periodi di mancata attuazione dei corsi, che sono preparatori alla nuova programmazione, non c’è una copertura da parte dell’Unione Europea che da qualche anno oramai finanzia le attività formative. Il problema resta quindi sostanziale e strutturale per un settore da sempre avvinghiato nei suoi paradossi.

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