Ma per questo disastro nessuno ha pagato di tasca propria, anche se Cuffaro e Lombardo sono stati costretti a dimettersi dagli eventi, mentre l’attuale Crocetta resiste, nonostante la sua conclamata incapacità di agire per fare crescere economia e occupazione nella nostra Isola.
È proprio questo il vulnus della Classe politica siciliana: continuare a percepire ricchi emolumenti, indipendentemente dal buon andamento di economia e occupazione.
Invece no, non funzionano così le cose. Chi non consegue risultati non deve percepire alcunché, perché compensi e risultati sono strettamente collegati. Disgiungerli è una violazione dei princìpi etici che vengono prima delle leggi.
Sono ben nove le procedure d’infrazione Ue a carico della Sicilia e nella prossima pagina le elenchiamo. Fra le infrazioni, le più gravi sono quelle relative alla depurazione e alla mancata redazione del Piano dell’aria: anni trascorsi senza risultati.
Ricordiamo che la procedura d’infrazione viene attivata dalla Commissione europea sulla base di denunce di privati, di interrogazioni parlamentari, ovvero di propria iniziativa.
Non si apre automaticamente, ma parte da una lettera di messa in mora (art. 258 Tfue) e prosegue, nel caso lo Stato membro non provveda agli adempimenti, fino alla combinazione di sanzioni pecuniarie anche rilevanti.
La Commissione europea ha aperto ben 89 procedure d’infrazione contro lo Stato italiano, di cui 69 per violazioni del diritto comunitario e 20 per mancato recepimento delle direttive. L’Italia è agli ultimi posti per irregolarità europee. è vero che eroga circa 20 miliardi l’anno all’Unione europea, ricevendone circa la metà, ma il non adeguarsi alle direttive o infrangere le norme è un’obiettiva debolezza.
Scusate la pignolesca elencazione, ma era necessaria per dimostrare le inadempienze della Regione, frutto di insufficienza della dirigenza burocratica, ma anche dell’inadeguatezza di presidente e assessori, che dovrebbero dare l’indirizzo politico alle sottostanti strutture burocratiche, in modo da perseguire gli indispensabili risultati nell’interesse dei siciliani.
I quali si stanno svenando, pagando imposte e tasse di ogni genere per mantenere privilegi e favoritismi di chi non fa il proprio dovere.
La situazione è grave sulla non utilizzazione dei fondi europei. Anche qui l’inadempienza della Regione è macroscopica. Non abbiamo ancora i dati definitivi del PO 2007/2013, ma in base a provvisorie risultanze sembra che non siano stati utilizzati ben 4 miliardi, tenuto anche conto degli Fsc (Fondi di sviluppo e coesione).
Se i 4 miliardi fossero stati spesi avrebbero messo in moto risorse per quattro-cinque volte e attivato 40/50 mila posti di lavoro.
Ignavia, incapacità, incompetenza? Forse tutte e tre.
Chissà.