Patto per la Sicilia, sonora bocciatura - QdS

Patto per la Sicilia, sonora bocciatura

Raffaella Pessina

Patto per la Sicilia, sonora bocciatura

venerdì 29 Gennaio 2016

È iniziato ieri in commissione Bilancio l’esame della Finanziaria. Vincenzo Vinciullo (Ncd): “Distribuzione più equa delle risorse”

All’Assemblea regionale siciliana è l’ora della manovra finanziaria. I componenti della commissione Bilancio ieri si sono riuniti a partire dal primo pomeriggio per esaminare il documento approvato dalla giunta regionale. Presenti in commissione oltre all’assessore all’economia, Alessandro Baccei, anche gli assessori al Territorio e ambiente Maurizio Croce, ed al Turismo, Anthony Barbagallo.
Baccei ha svolto la relazione al documento contabile che è stato già ampiamente contestato dalla opposizioni. In discussione in commissione di merito anche la norma per salvare Riscossione Sicilia, la partecipata regionale che si occupa di riscuotere i tributi in Sicilia, al posto di Equitalia che opera nel resto di Italia.
Il disegno di legge per ricapitalizzare Riscossione Sicilia prevede uno stanziamento di due milioni e mezzo di euro. Come si ricorderà il 29 dicembre scorso l’Aula di Palazzo dei Normanni aveva bocciato la ricapitalizzazione della partecipata regionale, scatenando le reazioni del presidente della società Antonio Fiumefreddo nei confronti della deputazione regionale.
Ieri invece è stato bocciato il Patto per il Sud, trasmesso dal Consiglio dei Ministri e approvato dalla giunta con una delibera del 29 dicembre scorso.
La commissione, presieduta da Vincenzo Vinciullo di Ndc, ha approvato una risoluzione con la quale impegna il governo a ritirare la delibera del 29 dicembre ed emanarne una nuova che – è scritto nel documento – “proceda all’individuazione di nuovi interventi distribuiti equamente su tutto il territorio regionale”. La dotazione finanziaria del Patto per la Sicilia è di 2 miliardi e 512 milioni e nel disegno degli assessori che hanno ripartito le dotazioni (Territorio e Ambiente, Turismo, Beni Culturali, Welfare e Infrastrutture) hanno considerato soprattutto i soli territori di Trapani, Messina e Palermo.
Sono stati poi inseriti i comuni di Gela e Termini Imerese, ma il contenuto risulta al momento in una tabella non finanziabile. “Occorre rivedere la distribuzione dei fondi del Patto per la Sicilia, vi sono doppioni, perfino finanziamenti dove non è indicata nemmeno la città nella quale dovrebbero essere realizzate le opere, ma solo il nome della strada”, ha sottolineato il presidente della commissione Bilancio Vinciullo. “Chiediamo al governo di fermarsi e riflettere – ha proseguito – dovrebbero avere la precedenza i progetti esecutivi rispetto a quelli che sono solo sulla carta e senza un’analisi di fattibilità, senza la quale non possono ritenersi finanziabili. Non vogliamo fare alcuna polemica né pressione, ma richiamare il governo al rispetto di alcune regole, troppa confusione nel documento e questo non si addice ad una regione moderna e che vuole confrontarsi in maniera certa con il governo nazionale”.
“Lo Statuto, ad esempio – ha aggiunto Vinciullo – prevede che la programmazione passi dalla commissione Bilancio e questo non è avvenuto. L’assessore Baccei non ha espresso parere sulla risoluzione e dice di non aver partecipato alla spartizione dei fondi, rimettendosi alla nostra decisione”.
Dopo la relazione sulla manovra dell’Assessore Baccei, è stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al prossimo 3 febbraio alle ore 16.00. In conferenza dei capigruppo, invece, è stato stabilito che il documento dovrà approdare in Aula il 12 febbraio ed essere approvato entro il primo marzo, giorno di scadenza dell’esercizio provvisorio. “Con questo atto – aveva detto il governatore Rosario Crocetta quando la Finanziaria era stata approvata in giunta – mettiamo fine a squilibri finanziari e chiudiamo la vicenda del disavanzo di 1,4 miliardi di euro”.

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