Differenziata inutile costruire gli impianti - QdS

Differenziata inutile costruire gli impianti

Carlo Alberto Tregua

Differenziata inutile costruire gli impianti

venerdì 05 Febbraio 2016

Pubblicare subito i bandi

Le ventisette Ato rifiuti hanno accumulato 1,8 miliardi di debiti, perché gestite con criteri clientelari, senza efficienza e senza rapportare le spese sostenute ai risultati da raggiungere.
Poi sono nate le Srr (Società di regolamentazione dei rifiuti) con L.r. 9/2010. A distanza di oltre cinque anni non sono tutte operanti, mentre le Ato sono state commissariate, ma non ancora liquidate, appunto perché non si sa come ripianare il debito citato di 1,8 miliardi.
Ovviamente, la tragica situazione dei rifiuti che hanno trasformato la Sicilia in un enorme immondezzaio non è solo responsabilità di Crocetta, ma anche dei presidenti di Regione che lo hanno preceduto.
Tutti costoro non hanno capito che non vi era altra strada che costruire gli impianti per la produzione di energia di ultima generazione per dare un assetto definitivo al ciclo dei rifiuti.

Tali impianti non hanno a che vedere con gli inceneritori né con i termovalorizzatori, i quali hanno residui inquinanti elevati, mentre i citati impianti hanno residui del ciclo industriale inferiori allo 0,5 per cento.
Se si tiene conto che la maggior parte dell’inquinamento deriva dalle caldaie private per il riscaldamento e dagli scarichi di autobus pubblici e di auto private obsolete (il parco italiano è tra i più vecchi del mondo), non si capisce come gli impianti citati siano osteggiati dai falsi ambientalisti e da altri con interessi poco trasparenti.
Green Sky è un impianto in costruzione sulle rive del Tamigi da parte di una società italiana, alla quale partecipa anche un industriale siciliano. Essa utilizzerà come carburante cinquecentomila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti a Londra.
Il ciclo prevede l’estrazione di tutte le materie prime (legno, vetro, plastica, carta, alluminio ed altre), l’utilizzazione delle sostanze organiche  per la produzione di biocarburante ed energia, infine il residuo viene utilizzato come prodotto che si usa sotto l’asfalto delle strade.
Partecipa alla società la British Airways, che utilizzerà il bio kerosene prodotto per i propri aerei. Bio kerosene non soggetto ad accise perché derivante da fonte rinnovabile.
 

La strada intrapresa da alcuni Comuni italiani per la raccolta differenziata è coraggiosa. In Sicilia, citiamo l’iniziativa del Comune di Castelbuono, che manda casa per casa dei giovani con gli asinelli per la raccolta dei sacchetti di colore diverso.
Anche l’amministrazione comunale di Catania ha cominciato nel novembre scorso la raccolta differenziata, seppure limitata a meno di un decimo della popolazione.
Le iniziative si scontrano con l’abitudine secolare dei cittadini, per educare i quali occorreranno diversi decenni e con l’obiettiva difficoltà organizzativa, per raccogliere porta a porta i sacchetti di colore diverso, negli orari e giorni prestabiliti, anche in condomini con centinaia di famiglie.
C’è un ulteriore ostacolo alla riuscita di queste iniziative: la mancanza del controllo del territorio da parte dei Vigili urbani, i quali si comportano in modo opposto ai loro colleghi americani guidati dallo sceriffo.

La legge Sblocca Italia (n. 164/2014) ha stabilito che debbano essere costruiti otto mega impianti per la produzione di energia, anche sul modello di quello di Brescia, che ha consentito di tele riscaldare la città, eliminando le caldaie private di cui non vi è più bisogno.
Due di questi impianti debbono (e non possono) essere costruiti in Sicilia. Ma Crocetta si oppone, ritenendo lesa l’autonomia della Regione, e rilancia proponendo la costruzione di sei impianti più piccoli.
Ma perché, Crocetta, non appena insediato, oltre tre anni fa, non ha predisposto i bandi di gara per la costruzione dei sei impianti? Evidentemente è la fiera delle chiacchiere, che consente di imbrogliare i siciliani.
Intanto, tutte le discariche sono stracolme e si ricorre all’espediente di aumentarne formalmente e fittiziamente la capienza. è ormai prossimo il momento di dover provvedere all’invio dei rifiuti via mare ai Paesi che li accettano volentieri come carburante, con un costo per i Comuni (e quindi per i cittadini) ben più elevato di quello attuale, stimabile in oltre 200 euro per tonnellata.
No alla differenziata, inattuabile, sì agli impianti. Crocetta pubblichi subito i bandi per la costruzione degli impianti: due o sei!

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